Di nuovo gravi disagi al Pronto Soccorso
In più di trenta hanno trascorso la notte sulle barelle: corridoi intasati, familiari inferociti. Sono arrivati anche i carabinieri
Al Pronto Soccorso dell’ospedale di Circolo di nuovo gravi disagi per numerosi pazienti che avevano assoluta necessità di ricovero. In più di trenta hanno trascorso la notte sulle barelle: corridoi intasati, familiari inferociti – sono arrivati anche i carabinieri – personale medico e paramedico impegnato allo spasimo ma non in grado di risolvere il problema del ricovero perché di posti letto non c’era ombra, nemmeno di quelli annunciati trionfalmente dalla Regione giorni or sono. In mattinata la situazione non era migliorata più di tanto, è andata meglio nel pomeriggio resta il fatto che è inaccettabile quello che continua a succedere nel reparto di prima linea dell’ospedale, dove la scorsa notte a un certo punto sono venute a mancare anche le barelle! Dunque nemmeno il tempo della vigilia delle elezioni ha favorito il ritorno a una indispensabile normalità cioè a una doverosa efficienza di un servizio di estrema delicatezza. Noi non diamo la caccia ai colpevoli perché è inimmaginabile che non ci si sia impegnati per risolvere il problema di quell’indecoroso accampamento che troppe volte diventa il Pronto Soccorso, ma a questo punto il Pirellone e l’azienda del Circolo devono fare scelte rapidissime e appropriate , che evitino in modo definitivo penosi disagi ai cittadini che necessitano del ricovero. Con la salute la politica non può scherzare. Quando si scherza con le cose importanti si corrono rischi e se succede il guaio, se si ledono cioè dei diritti niente di più facile che a far diventare tutti seri a questo punto sia la magistratura.
Quando si susseguivano gli incidenti sul raccordo autostradale un pubblico ministero varesino aprì un fascicolo: non era intestato, ma all’azienda delle strade qualcuno seppe che lo sarebbe stato al primo incidente. Altro che intervento dei leghisti: cominciò così la vera storia del fulmineo raddoppio del raccordo. Può sembrare improprio accostare l’autostrada all’organizzazione del soccorso ospedaliero, in ogni modo non lo è ricordare la forte attenzione della nostra magistratura alla vicende della comunità.
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