25 aprile, ecco il programma nella “Città dei Due Galli”

Deposizione di corone al monumento ai Caduti e alla Resistenza. Anche una mostra scolastica patrocinata da Comune e Anpi

Oltre alla già citata mostra sui canti della tradizione popolare ed antifascista "Coro di Micene", sono molte altre le iniziative che il Comune di Gallarate ha deciso di intraprendere per celebrare il sessantesimo anniversario della Liberazione.

Appuntamento alle ore 9.00 dal il cimitero urbano di viale Milano, alle 9.15 celebrazione della S. Messa al Sacrario dei Caduti, con accompagnamento dellla Corale Arnatese. Alle 10.15 partenza del corteo, con accompagnamento del corpo musicale "La Concordia", prima destinazione il monumento ai Caduti di piazza Risorgimento, dove avverrà la tradizionale deposizione di corone di fiori. Il corteo proseguirà poi fino al monumento gallaratese alla Resistenza, dove ulteriori corone d’alloro verranno deposte. Alle 11.00 è prevista una lettura di brani a cura degli studenti delle superiori, che in caso di maltempo si svolgeranno in Sala Consiliare.

All’interno delle celebrazioni , i licei scientifico e classico di Gallarate organizza, in collaborazione con Anpi e comune di Gallarate, la mostra documentaria "La guerra in casa – testimonianze", aperta dal 20 aprile al 10 maggio al liceo di viale dei Tigli 38 a ingresso libero e visitabile anche dalle scuole (informazioni e prenotazioni per visite guidate possono essere richieste alla professoressa Cristina Boracchi 0331 793727 – 347 5052978).
La mostra, giunta alla terza edizione, vede gli studenti della quinta D liceo scientifico coordinati dalla professoressa Cristina Boracchi proporre 20 pannelli di t estimonianze e ricostruzioni documentarie, con molti documenti e foto d’epoca originali prestati da protagonisti della Resistenza e con materiale fornito da Anpi. Il lavoro vuole essere un contributo alla memoria storica sia sul versante della micorstoria familiare sia su quello della storia locale vista attraverso gli occhi dei protagonisti o dei testimoni. Si tratta di un lavoro che negli anni ha raccolto anche fonti audiovisive, che permettono di non fare andare dispersa la memoria degli eventi tra il 1940 e il 1945.

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Pubblicato il 20 Aprile 2005
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