Per i vigili del fuoco volontari scarseggiano le risorse

Un convegno dedicato ai VdF. Presenti delegazioni di ogni parte d'Italia

Il ruolo dei vigili del fuoco  tra professionismo e volontariato è stato il tema del convegno che si è svolto a Varese nelle sale del Palace Hotel, dove sono arrivate da ogni parte  d’italia delegazioni del benemerito corpo e della protezione civile.

Al convegno erano presenti volti noti dell’amministrazione locale e del panorama politico nazionale: Giuseppe Zamberletti, già ministro della Repubblica con delega alla Protezione civile, presente in qualità di presidente della ISPRO (Istituto Studi e Ricerche sulla Protezione e Difesa Civile) , Maurizio Balocchi, sottosegretario al ministero dell’Interno, Mario Morcone, capo del dipartimento dei vigili del fuoco, Christian Campiotti, assessore provinciale alla protezione civile, il sindaco Aldo Fumagalli e il consigliere regionale Massimo Buscemi.

Molte le  riflessioni sul ruolo dei Vigili del fuoco nel corso della storia: dalla folcloristica "Compagnia di Viggiù" al nuovo corpo nazionale.

Con l’abolizione del servizio di leva si assiste a 2 fenomeni inevitabili: la carenza di militari e la mancanza di un esercito di massa non professionista a fare da supporto a corpi più specializzati come appunto i vigili del fuoco. Partendo da queste premesse, appare indiscutibile che il vigile del fuoco volontario diventi una figura sempre più importante nel mondo del pubblico servizio italiano. Per questo – come sottolineano Zamberletti (foto), Buscemi e Balocchi- occorre dare sempre più importanza alla creazione di nuovi distaccamenti operativi e ad investimenti per formare personale sempre più qualificato e dotato di nuove attrezzature, per gestire con competenza ed efficienza situazioni catastrofiche.

Fumagalli e Buscemi, ad esempio, facendo cenno alla realtà lombarda, sottolineano quanto la nostra regione sia la più complessa quanto a numero di parchi naturali, aziende chimiche, rete viaria, conurbazioni  e numero di aeroporti, pertanto è la più soggetta a rischi di incendi di varia natura e catastrofi ambientali.

Il decreto del 25 marzo 2004 ha dato nuovo impulso all’ingresso dei vigili del fuoco  volontari nel panorama della solidarietà nazionale e ha richiamato l’attenzione su nuovi standard di intervento che prevedono – complici nuove sedi distaccate – una riduzione del tempo massimo di intervento a 20 minuti.

«Allo stato attuale dei fatti – ricorda Gino Gronghi, presidente dell’associazione dei vigili del fuoco volontari -, risultano ancora carenti sia le risorse umane che quelle logistiche, nonostante l’impegno del Governo a promuovere una serie di iniziative e stanziamenti volti a colmare quei ritardi che in Italia si registrano ancora rispetto ad altri paesi della Ue»

La corale conclusione di questo convegno è stata la valorizzazione della figura del vigile del fuoco  sia effettivo che volontario, ricordando coloro che hanno perso la vita, nell’adempimento di questa importante missione che chiede maggior rispetto e valorizzazione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Aprile 2005
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