Quale futuro per l’università? Se ne discuterà in Svizzera

Sabato 11 giugno, a Lugano, esperti e protagonisti del mondo accademico approfondiranno problemi e prospettive della realtà universitaria svizzera e italiana

Come si trasformerà il mondo della formazione di fronte alle nuove esigenze della società? E con quali sfide dovranno fare i conti la ricerca e l’università ora che cultura, economia e politica avanzano richieste sempre più sofisticate?

“L’Università di oggi: quali prospettive?” è il titolo della giornata di studio che sabato 11 giugno, presso la sala Paradiso di Lugano, affronterà i temi e i problemi più discussi tra le cattedre degli atenei svizzeri e italiani.

Durante la discussione verranno analizzati gli scenari nei quali si dovrà muovere l’università dell’immediato futuro, in Svizzera e all’estero e verranno presentate alcune esperienze direttamente legate alla realtà del cantone Ticino. In particolare varrà approfondita quella maturata in poco meno di dieci anni da una "Università di frontiera" come l’Università della Svizzera italiana (USI). 


All’incontro, promosso da associazioni che seguono la realtà della formazione in Ticino, partecipano studiosi attivi nelle Università svizzere e italiane e alcuni dei protagonisti del dibattito politico e culturale che ha accompagnato la nascita e i primi dieci anni di attività dell’USI.

Il programma della giornata si struttura in due parti:

 (9.00 – 12.15) Parte prima:

Università, questioni di attualità

Interverranno:

Gabriele Gendotti, direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport del Cantone Ticino

Pietro Barcellona, decano di filosofia del diritto presso l’Università di Catania. Affronterà il tema dei "compiti e rapporti con il territorio delle strutture accademiche e valutazione della loro eccellenza"

Sergio Albeverio, ordinario di matematica all’Università di Bonn. Spiegherà il "significato e obiettivi della ricerca in ambito universitario"

Nicola Tranfaglia, ordinario di storia dell’Europa e vicedirettore didattico nell’Università di Torino. Approfondirà il tema della "Autonomia dell’università, democrazia nell’università" 

Michele Loporcaro, ordinario di linguistica romanza e linguistica storica italiana nell’Università di Zurigo. Presenterà un intervento intitolato "l’italiano in Svizzera e le università"

Le quattro relazioni saranno seguite da una discussione aperta al contributo del pubblico, moderata dalla giornalista della Rete 2 della RSI, Maria Grazia Rabiolo.

(14.00 – 16.30) Parte seconda:

Si ripercorreranno i dieci anni di esistenza dell’Università della Svizzera italiana (USI), accogliendo le suggestioni emerse in mattinata, si discuteranno impostazioni, scelte e prospettive di sviluppo dell’USI attraverso le riflessioni di Argante Righetti (avvocato), Giovanni Orelli (saggista e scrittore), Raffaello Ceschi (storico), Tita Carloni (architetto all’Università di Ginevra),  che hanno partecipato al dibattito politico-culturale che ha accompagnato la nascita dell’USI, di Ottavio Besomi (professore di lingua e letteratura italiana al Politecnico Federale di Zurigo), Christian Marazzi (economista del SUPSI di Lugano), Fabio Minazzi (professore di filosofia teoretica all’Università di Lecce),  operatori del mondo accademico vicini a quella realtà, e di Mauro Baranzini e Marco Borghi rispettivamente professori di economia politica e di diritto  nell’USI.

Al termine degli interventi, il giornalista Saverio Snider, responsabile delle pagine culturali del "Corriere del Ticino", aprirà la discussione con il pubblico.

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Pubblicato il 30 Maggio 2005
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