Mezza Virtus rovina la festa a Varese

Segnali preoccupanti da Masnago dove la celebrazione dei sessant’anni della società si conclude con una sconfitta che fa pensare (84-88)

Il glorioso Lino Oldrini è vestito a festa per celebrare nel modo migliore i sessant’anni della sua inquilina più bella e famosa, la Pallacanestro Varese. La serata si apre sotto una volta stellata, con il campo illuminato solo dai quattro maxi schermi su cui viene proiettato il filmato celebrativo, accompagnato dalle ovazioni del pubblico sulle immagini di Pozzecco, Vescovi e Gianfranco Castiglioni.
Dopo la novità delle cheerleaders ed i venti minuti di fuoco del duo comico "Pali & Dispari" il parquet di Masnago torna ad "occuparsi" di pallacanestro. Prima con la bella coreografia di una "Nord" già in forma campionato, con la grande scritta "60 – Una storia chiamata… Varese" incorniciata dagli stendardi con i trofei che fanno parte dell’epopea varesina. Poi con il match dell’esordio stagionale in casa per i ragazzi di Magnano, opposti alla Virtus Bologna oggi targata Caffè Maxim, una delle tre avversarie davvero storiche (insieme a Milano e Cantù) dei colori biancorossi.

E qui iniziano i guai, con Varese che sembra una fata (nel primo periodo) ed invece si rivela una strega, brutta e grama, contro una Virtus orfana di diversi elementi di spessore (Di Bella, Lang, English e Lacey) mentre Magnano deve rinunciare al solo Bolzonella. Il primo quarto, si diceva, corre veloce con un buon impatto dell’intero quintetto biancorosso (per la cronaca: Collins, Garnett, Allegretti, Albano, Howell). Il pivot in particolare si presenta con un paio di numeri su entrambe i lati del campo che strappano applausi convinti. Nella seconda metà Varese va decisamente in fuga con Allegretti, Collins ed Albano a firmare il primo strappo (30-16 al 10′).
L’inizio della seconda frazione è decisamente meno buono, e la Caffè Maxim si riavvicina presto con l’esperienza di Blutenthal, Rodilla e Milic. Lo sloveno e Drejer con due schiacciate siglano il 32-29 con Varese che fa segnare due soli punti (Fernandez) in 5′, contro una difesa bianconera cresciuta di tono. Drejer pareggia a quota 34 e risveglia – solo per un istante – la voglia di canestro di Garnett, fino a quel momento in difficoltà. Il sorpasso di Milic spazientisce qualche spettatore, ma quel che piace meno è il fatto che Varese perde troppi palloni a centrocampo, favorendo il contropiede virtussino. La prima metà si chiude 39-41, con Garnett costretto alle cure di Galleani per una caviglia appoggiata male.

Al rientro il bel gioco scarseggia in maniera piuttosto preoccupante; due bombe di Allegretti e Collins muovono il punteggio mentre le aree si trasformano in tonnare, con gli arbitri che lasciano correre un po’ troppo. Gli applausi sono quindi per Cristiano Zanus Fortes, ex di tutte e due le contendenti, seduto tra il pubblico. Quando Varese mette la testa avanti di qualche lunghezza ci pensa Blutenthal con otto punti in fila a riportare l’equilibrio. Un fallo non fischiato a Collins ed il successivo canestro di Gugliotta siglano il 57-59 del terzo intervallo.
Si riparte senza il botto, con Hafnar e Farabello che confermano la serata del tutto negativa e con Varese che non riesce ad incidere. Blutenthal "vira" presto quota venti punti e spinge a + 6 la Virtus mentre il pubblico si spazientisce per qualche "ricamo" di troppo al momento di concludere. Ancora "Blu" segna il cesto del +10 prima che Hafnar e Albano (tripla in transizione) riescano a rianimare una Varese cianotica (72-77 a 3’21" dalla sirena). Il cuore però non ha smesso di battere: due recuperi propiziano un pareggio insperato (Howell e Albano). Nel penultimo minuto di gioco però Rodilla e Gugliotta infilano due triple fotocopia dall’angolo che di fatto (il risveglio tardivo di Farabello serve a poco) chiudono sill’84-88 la gara e i festeggiamenti. Nel modo peggiore per Varese.

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Pubblicato il 30 Settembre 2005
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