Van de Sfroos: quasi tre ore di emozioni per aprire alla grande “Anche Io”
Oltre millecinquecento persone hanno applaudito il lungo concerto del cantautore comasco e della sua band. Ospite d’eccezione, Sugar Blue
Quasi tre ore di musica, di emozioni, di “affreschi dipinti con la voce” da Davide Van de Sfroos hanno aperto ieri sera (giovedì) la festa di VareseNews. Oltre millecinquecento persone sono accorse ai Giardini Estensi per prendere parte alla tappa varesina del tour “Akuaduulza” che ha mantenuto tutte le attese della vigilia e, anzi, ha riservato anche qualche sorpresa. Su tutte la partecipazione al concerto dell’armonicista americano Sugar Blue, l’uomo dalle dodici armoniche, che già un paio di mesi fa aveva incantato il
pubblico di Varese e che ieri ha accompagnato diverse ballate di Van de Sfroos, con una naturalezza ed una classe fuori dal comune.
Se l’inizio del concerto è stato affidato alla “Bandesfroos”, l’orchestra che accompagna la band in questa tournée, e ad un pezzo ormai datato ma sempre ricco di atmosfera come “Breva e Tivàn”, Davide Bernasconi ha dato il via alla propria serata con due canzoni tratte da Akuaduulza, “El baròn” e “Madame Falena”. Da lì un susseguirsi di brani accompagnati dal supporto, davvero incessante, del pubblico: dai brani nuovi come “Nona Lucia” o “Caramadona” ad altri evergreen del calibro di “Hoka hey” e “Capitan Kurlash”. Non sono mancate, come sempre, le contaminazioni e le improvvisazioni tra cui alcuni medley a base di “pizzica” salentina (Davide ha appena partecipato alla “Notte della taranta” di Melpignano), di canzone d’autore ma pure di ballate della tradizione lombarda come un apprezzata versione della celeberrima “Porta Romana”.
Ma la parte più attesa, emozionante e sentita è stata quella conclusiva, con il gran finale composto dai brani più noti e coinvolgenti del cantautore laghèe. Van de Sfroos si è ripresentato con la ballata forse più bella della sua produzione, “Pulenta e galéna fregia”, un vero e proprio quadro dipinto con i colori e le atmosfere dei laghi e delle montagne lombarde. E poi l’accoppiata con “La curiéra” e “De Sfroos”: il primo pezzo è stato quello che ha dato notorietà a Davide ad inizio carriera tanto da rimanere per mesi una delle canzoni più trasmesse dalle radio ticinesi; il secondo è il vero e proprio “manifesto” della musica di Davide, invocato, ballato e cantato da tutto il pubblico.
Chiusura ancora affidata alla Bandesfroos, che si congeda dal pubblico regalando ai millecinquecento dei “Giardini” gli ultimi soffi di una “Breva” chiamata emozione.
Tutte le foto sono di G. Cottini/Sportlight.it
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