In un libro i traguardi raggiunti dalla radiologia del dottor Solbiati

Il primario di radiologia del Circolo scrive, con altri due esperti americani, il primo testo mondiale sull'ablazione dei tumori al fegato

Presentato all’ospedale di Busto Arsizio il volume "Tumor ablation: principles and practices" scritto dal dottor Luigi Solbiati, primario dell’U.O. di Radiologia dell’Ospedale insieme a due esperti americani del settore, Eric Van Sonnenberg, medico radiologo, e William McMullen, esperto in tecnologie. Il volume è stato presentato in anteprima nella Biblioteca Medica dell’Ospedale di Busto Arsizio.
Si tratta del primo libro al mondo sull’ablazione dei tumori solidi.
Il testo, frutto della collaborazione tra il Reparto bustese, leader mondiale nella casistica dell’ablazione di tumori al fegato con tecniche mininvasive, e Centri specialistici americani, colma un vuoto della letteratura scientifica internazionale, trattando il vasto tema delle terapie ablative in modo completo e apre la strada alla prima Conferenza Mondiale di Oncologia Interventistica che si svolgerà a Cernobbio (Como) dal 12 al 16 Giugno 2006.

“Tumor ablation: principles and practice”, infatti, con le sue 542 pagine, i suoi 42 capitoli e le 200 immagini tratta l’intero ambito dell’ablazione dei tumori solidi, comprendendo sia terapie dai risultati ormai consolidati, come quelle delle neoplasie (primitive e secondarie) del fegato, sia applicazioni di più recente introduzione, quali la terapia locale di tumori di rene, polmoni, ed ossa, anche aprendo la discussione su alcuni “work in progress”, quali i trattamenti di neoplasie di mammella e prostata o di adenopatie metastatiche (ingrossomento ghiandole linfatiche dovuto a tumore). 
Nel testo vengono presentate tutte le metodiche di “imaging” che possono oggi essere impiegate per la guida ai trattamenti ablativi (TC, ecografia, risonanza magnetica) nei loro più recenti sviluppi tecnologici in ambito interventistico e tutte le modalità  che si possono utilizzare per le terapie ablative, quali alcolizzazione, radiofrequenza,  microonde, laser e ultrasuoni focalizzati.

Tre, in particolare, i capitoli fondati sulla diretta esperienza acquisita dalla Radiologia di Busto Arsizio
. Uno dei capitoli tratta dell’uso dell’ecografia con mezzo di contrasto per guidare i trattamenti ablativi, un secondo confronta l’esperienza di Busto Arsizio sull’incidenza di complicanze successive alla termoablazione con quella dei più grossi Centri internazionali. Un terzo capitolo, scritto dall’équipe di Busto Arsizio, descrive i risultati ottenuti nel trattamento ablativo delle metastasi epatiche, soprattutto provocate dai tumori di colon-retto, attività nella quale, come si diceva, l’Unità Operativa  di Busto ha la casistica più alta al mondo.

L’Unità Operativa di Radiologia, diretta dal dottor Luigi Solbiati, dal 1995 ad oggi, si è occupata di oltre 700 pazienti curati, invece che con la  chirurgia tradizionale, che prevede l’asportazione delle formazioni tumorali, con l’alcolizzazione e con la radiofrequenza.

 “I risultati raggiunti – spiega il Primario della Radiologia Luigi Solbiati – si inseriscono nel solco di una tradizione di lavoro nel campo dell’interventistica guidata dall’Ecografia che contraddistingue questa struttura sin dalla fine degli anni Settanta, periodo in cui si svilupparono a Busto le biopsie guidate dall’Ecografia, in collaborazione con l’allora Primario Anatomo-Patologo Prof. Carlo Ravetto, uno dei padri della citologia. Siamo stati i primi, ad esempio, nel 1985, a trattare le paratiroidi dei pazienti uremici con l’alcool.

Ora, il principale campo di applicazione dell’alcoolizzazione e della radiofrequenza – prosegue Solbiati – è proprio l’epatocarcinoma, un tumore la cui diffusione è in crescita. E’ vero che la cura definitiva è solo il trapianto, ma questo si può eseguire solo nel 20% dei casi.

Il trattamento che si esegue a Busto è una valida soluzione alternativa, con minimi fastidi per il paziente e costi sanitari contenuti. Fatto non trascurabile, ad esempio, per i pazienti epatopatici cronici con epatite C, che tendono a sviluppare nuovi noduli tumorali negli anni con elevatissima frequenza”.

L’alcoolizzazione si esegue in regime ambulatoriale, mentre l’intervento con la radiofrequenza si effettua in anestesia generale o in sedazione profonda e con un paio di giorni di ricovero.

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Pubblicato il 23 Novembre 2005
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