Caso Cit, indaga la magistratura

Una serie di esposti provenienti da altre città ha dato inizio all'indagine. L'ipotesi è quella di concussione e corruzione

La Cit , la Compagnia Italiana Turismo che ha il suo quartier generale nella Città Giardino, è finita sotto in indagine da parte della procura di Varese. Un fascicolo, infatti,  è stato aperto sulla  base di una serie di esposti provenienti dalle procure di altre città italiane dove la Cit ha sedi dislocate o società collegate. Per il momento, nessuna persona è stata iscritta nel registro degli indagati. 
Le indagini puntano sui conti economici della società, che ormai da parecchio tempo è in grave sofferenza finanziaria e di mercato.  In particolare si indaga su alcuni episodi dubbi, riguardanti l’utilizzo del denaro dell’azienda. I magistrati e la Guardia di Finanza stanno cercando di capire se ci sono state "distrazioni" di soldi in favore di personaggi che erano in grado di garantire, grazie al loro potere o ruolo politico, la sopravvivenza dell’azienda.
Massima discrezione sull’indagine da piazza Cacciatori delle Alpi, ma si puo’ ipotizzare che i reati di concussione e corruzione saranno quelli su cui indagheranno nei prossimi mesi le Fiamme Gialle. (nella foto i dipendenti della sede di Varese da mesi senza stipendio)

Il Cipe, all’inizio di dicembre, aveva deliberato per il piano di salvataggio dell’azienda un finanziamento pubblico di 35 milioni di euro, di cui circa 23 a carico dello Stato. La parte restante, invece, doveva essere versata dagli enti regionali dove la Cit ha fatto gli investimenti turistici più significativi degli ultimi anni: Calabria, Sicilia e Puglia. Il corposo stanziamento era stato una bella boccata di ossigeno per la società, scatenando però molte discussioni sull’opportunità di tale intervento. Quella cifra, infatti, era notevolmente superiore a quanto l’Italia spende per  diffondere la propria immagine turistica all’estero, per un’azienda che, pur essendo storica, non appariva certo strategica per l’economia italiana.
Allo stesso tempo, però, lo stanziamento deliberato dal Cipe era un segnale forte di speranza per i circa 1336 dipendenti del gruppo, molti dei quali da molti mesi erano senza stipendio. I lavoratori della sede di Varese – dove la Cit ha il suo quartier generale – più volte avevano fatto sentire la loro voce con presidi e "pellegrinaggi" nelle sedi istituzionali cittadine e regionali, invocando da ultimo l’intervento del  Governo come era avvenuto per la crisi di Volare. Ancora oggi fuori dal palazzo di via Silvestro Sanvito è possibile vedere gli striscioni di protesta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Dicembre 2005
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