Meglio il canguro del cavallo

A tutti coloro che sono rimasti impressionati, leggendo i giornali della settimana, della cascata di milioni pronta a riversarsi su Varese grazie alla Finanziaria, invitiamo alla lettura del post it di una settimana fa. Tanto per ribadire, per dirla in francese, che accà nisciun’è fess. Un po’ di rispetto per l’intelligenza di chi ascolta non farebbe poi così male.
VISTO DA DESTRA – Trecento partecipanti all’assemblea degli “autoconvocati” di Forza Italia a Busto Arsizio. Meno – molti meno – della metà, il giorno dopo nella stessa città ad ascoltare Renato Schifani, uno degli uomini più vicini al Cavaliere. Se dalle parti del centrodestra nutrono qualche speranza di spuntarla alle elezioni politiche e amministrative della prossima primavera, quel misero conticino andrà mandato a memoria. C’è un’insofferenza della base verso le decisioni calate dall’alto ormai palese: se Forza Italia dovesse di nuovo candidare qui il Cossiga junior o il Berruti di turno, o peggio svendere tutto alla Lega, avrebbe ottime probabilità di sollevare un assordante coro di pernacchie (a essere buoni). Se i berlusconiani vogliono diventare un partito vero e non un comitato elettorale che piazza “pacchetti” di voti al protetto di turno, questa è l’occasione d’oro per dimostrarlo.
VISTO DA SINISTRA – “Uno straordinario esempio di democrazia”. “La gente si riappropria della politica”. “Ha vinto la voglia di partecipare”: con commenti improntati (non senza qualche ragione) a smisurato trionfalismo, così i leader del centrosinistra avevano accolto la notizia dei quattro milioni e più di simpatizzanti che avevano partecipato alle primarie. Ora, uno si aspetta che, messo a punto il successo del metodo, quello stesso metodo venga esteso anche ad altri appuntamenti elettorali. E invece, interrogati sull’opportunità di far scegliere il candidato sindaco di Varese alla base, il centrosinistra locale balbetta, prende tempo, dà risposte di circostanza. Alimentando il sospetto che da queste parti si abbia in testa qualcosa di diverso, la solita decisione presa a tavolino da pochi eletti. Non sia mai, perché in quel caso, la sensazione che l’Unione tratti i suoi elettori esattamente come Berlusconi tratta i suoi, sarebbe piuttosto forte. Oltre che piuttosto sgradevole.
QUADRUPEDI – Non ci crederete, ma a Varese è nato un movimento politico per invitare la gente a non andare a votare. Che è un po’ come pretendere di presentarsi sulla pubblica piazza e vendere biciclette con le ruote quadrate. Auguri ad Alessio Nicoletti, e al suo movimento del Cavallo Bianco, autore della pensata. Il quale Nicoletti, per dirla tutta, esorta i varesini a votare per la sua lista alle comunali ma a starsene a casa in occasione delle politiche per dare un segnale negativo al sistema dei partiti. Già il fatto che Nicoletti, figlio fatto e finito del sistema partitico, lo rinneghi in quattro e quattr’otto non è bellissimo ma anche a voler tralasciare il dettaglio, nel suo invito agli elettori tira un’aria di piccolo cabotaggio, di bega di cortile, di isolamento micragnoso. Che è l’ultima cosa di cui si sente il bisogno.
COSE DELL’ALTRO MONDO – Per la presentazione del progetto del nuovo “hub” sportivo dell’Australia a Gavirate è arrivato a Varese l’ambasciatore australiano in Italia Peter Woolcott. Che è un distinto e cordiale signore quarantenne. I dirigenti dell’Australian Sport Commission, che coordineranno il progetto e che accompagnavano mister Woolcott, hanno a occhio dieci anni di meno di lui. A vedere la “squadra” dei dirigenti di Sydney schierata a Villa Recalcati un dato balzava all’occhio: quello è un mondo con una classe dirigente immensamente più giovane della nostra, dunque molto più aperta verso il futuro rispetto alla vecchia Italia. E un po’ di invidia per quel mondo da frontiera in movimento, ci è presa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2005
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