Bianchi: nuove incertezze sul futuro del laboratorio
Colpi di scena in pasticceria: nel giorno della chiusura arriva la smentita degli avvocati. Ma l'ufficiale giudiziario sembra intenzionato a porre i sigilli in fretta...
Proseguono, sempre più confusi ed incerti, i destini del laboratorio della Pasticceria Bianchi. Proprio martedì, come già anticipato, l’ufficiale giudiziario avrebbe dovuto apporre i sigilli al laboratorio.
Ma il giudice di Gallarate ha voluto approfittare di questa giornata per convocare gli avvocati degli eredi Bianchi, al fine di chiarire la sua sentenza di due settimane fa, che aveva creato una forte incomprensione. All’epoca, infatti, i Bianchi capirono di avere il permesso di tenere il laboratorio aperto fino al 14 maggio, perché erano necessari approfondimenti giudiziari. Il giorno successivo, tuttavia, l’ufficiale giudiziario si presentò in negozio, pronto per apporre i sigilli. Un malinteso che provocò un grave choc che portò all’ospedale uno degli eredi, Giovanni Bianchi, dimesso dall’ospedale solo questa sera.
Secondo gli avvocati dei pasticceri, durante il colloquio di martedì, il giudice avrebbe ribadito di aver dato tempo fino al 14 maggio, tranquillizzando nuovamente i proprietari. Ma si è trattato solo di un’ora, prima dell’ennesimo colpo di scena: subito dopo, infatti, l’ufficiale giudiziario si è ripresentato in negozio, affermando che anche se i commercianti possono rimanere aperti fino al 14, lo smantellamento doveva iniziare da subito.
Lo scontro verbale tra gli avvocati dei pasticceri e l’ufficiale giudiziario è stato piuttosto acceso, e ad ora non è ancora chiara la posizione delle parti. Sembra che l’accordo finale, raggiunto con l’incaricato della chiusura, abbia regalato ancora 10 giorni di vita al travagliato laboratorio.
Ma la situazione complessa non riesce a far emergere i motivi delle pressioni dell’ufficiale, nonostante il parere contrario del giudice. Pressioni che, tra l’altro, spingono i pasticceri a chiudere l’attuale laboratorio in tutta fretta, rischiando di lasciare a casa dieci lavoratori. Pur avendo trovato una nuova sistemazione per i forni, infatti, l’adattamento delle strutture richiede almeno un mese di tempo.
Ma, ancora una volta, la vita dello storico negozio del centro non sembra certo prossima alla fine, almeno fino al prossimo capitolo di questa vicenda, che si trascina da più di 14 anni.
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