Gad Lerner interviene sul caso del bonus bebè di Morazzone

Il noto giornalista presentava il suo ultimo libro "Tu sei un bastardo" (Feltrinelli) di fronte ad una sala gremita di gente

Alla domanda del giornalista Claudio Del Frate su cosa pensasse del caso del bonus bebè a Morazzone, che la Giunta con una delibera ha deciso di assegnare solo a condizione che ci sia la residenza nel Comune da cinque anni di almeno un genitore, la cittadinanza italiana di almeno un genitore e comunque la cittadinanza ”ab origine” italiana, dell’Unione europea o svizzera dell’altro genitore, Gad Lerner risponde lapidario: «Queste sono cose molto pericolose in quanto creano ambiguità identitaria. Non dovremmo mai dimenticare cosa è accaduto con le leggi razziali del ’33 in Germania e del ’38 in Italia».

Lerner è intervenuto ad "Amor di Libro", la kermesse libraria di piazza Monte Grappa, per presentare il suo ultimo libro "Tu sei un bastardo" (Feltrinelli). Di fronte  ad una sala gremita il conduttore dell’"Infedele" ha parlato di  radici, identità e tradizione. «Concetti che sono diventati un campo di battaglia politica e terreno di propaganda elettorale». 
Il giornalista ha ricordato che l’esasperazione identitaria colpisce alla cieca, dalla religione al calcio, ma mai senza motivo: «Milosevic ha dissotterato un vecchio principe vissuto 600 anni prima e ha detto a tutti che bisognava combattere in suo nome per difendersi dai musulmani bosniaci». 
«Applico il concetto di radici volentieri ai vegetali, meno agli uomini – conclude il giornalista -. Dietro l’identità costruita sul passato c’è quasi sempre una grossa menzogna».

Il caso del bonus bebè di Morazzone, nel frattempo, sembra arrivato ad una svolta decisiva. «Durante l’ultimo consiglio comunale di mercoledì sera – spiega Alberto Costa, appartenente all’opposizione "Democratici per Morazzone"- l’assessore alla cultura Matteo Bianchi ha dichiarato che la delibera verrà cambiata e adattata a quanto previsto dalla legge nazionale. Per noi si tratta di un primo grande passo, perché di fatto la Giunta rinuncia ad una provvedimento anticostituzionale e discriminatorio. E noi abbiamo sottolineato all’assessore tutta la nostra soddisfazione per questa decisione».

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Pubblicato il 02 Giugno 2006
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