Referendum: “Bene così! Mica tanto!”
Le riflessioni dei lettori: tra cori e fischi per i risultati del referendum
Dopo i risultati del Referendum occorre chiedere come fanno gli elettori che hanno dato, nel Varesotto una schiacciante vittoria al SI, ad essere soddisfatti dei risultati, estremamente negativi o nulli per il nostro territorio, prodotti dall’ immenso Potere , come nessuno nel centro destra ha avuto, soprattutto nel sottogovermo, dei Bossi, dei Maroni, dei Fontana, dei Bonomi ecc.ecc..
Ebbene, credo, che ognuno di noi in quanto cittadino e lavoratore possa testimoniare il nulla prodotto : io tutti i giorni mi reco a Milano per lavoro o col treno o con l’auto, ebbene, se consideriamo lo stato di abbandono ed incuria dei treni e delle stazioni, dei ritardi che quotidianamente subisce chi si reca a Milano , anche, ora, dopo il Passante, ho l’impressione che la situazione non sia molto diversa, se non peggiorata, rispetto ai primi tempi in cui da studente ( più di 30 anni fa) mi servivo del treno per andare a Milano e mi vien da chidere che cosa hanno fatto, oltre a prendere lauti compensi, coloro che hanno, in nome del Federalismo, rappresentato la Lega Nord nelle società delle Ferrovie.Per quanto, riguarda l’autostrada stendiamo un velo pietoso: io, quando devo usare l’auto, sono costretto a partire da Buguggiate alle 6,30 per essere a Milano (50 km) alle 8.00, per evitare, quando mi va bene, di percorrere a passo d’uomo il tratto Busto Arsizio – Certosa. Chiediamoci cosa ha fatto la Lega Nord per questa autostrada, ad esempio, contro gli aumenti annuali che l’hanno resa forse la più cara. Certo il Presidente della Provincia, ad ogni aumento fa la sua carnevalata federalista ai caselli, ma gli aumenti rimangono. Forse la Lega Nord nel suo straparlare non si è ancora resa conto che sta trascinando il nostro territorio, uno dei più avanzati d’ Europa, al livello di una provincia meridionale qualsiasi. Altri, esempi della meridionalizzazione che questi decenni di amministrazione leghista hanno prodotto (sembrano barzellete ma sono fatti reali). Bastano 10 cm di neve e siamo tutti bloccati, Varese rimane l’unica citta lombarda senza un circonvalazione, e ora siamo, come qualsiasi città meridionale, alla mancanza d’acqua. Vien da dire basta Devolution , altrimenti precipitiamo in Africa. Speriamo che da oggi i politici di casa nostra ricomincino a far parlare la politica dei fatti concreti che risolvano, prima di tutto, i problemi quotidiani della gente. Per i sogni e le favole c è sempre tempo, a meno che non si voglia nascondere con esse le proprie incapacità di amministrare.
Niada GiorgioBuguggiate
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Caro Direttore,
Sono un ragazzo di 24 anni, che vive nel famoso NORD PRODUTTIVO da sempre, i miei genitori, parenti e le mie tradizioni sono a sud del Po.
Vorrei rispondere all’Onorevole (non tanto, dopo quello che dice) Speroni, io non mi ricordo, ma mi fido di chi me lo dice, ma gli anni del miracolo italiano, in tutto il meridione erano presenti cartelli con scritto di venire al nord che c’era tanto lavoro… quanti giovani hanno lasciato le proprie famiglie e si sono fatti un viaggio lungo, non c’erano gli eurostar e non avevano neanche i soldi per permetterselo, sono arrivati al nord con la speranza di trovare quel lavoro promesso… si sono fatti il culo (chiedo scusa, ma con altre parole non aveva lo stesso effetto!!!), si sono fatti una casa, una nuova famiglia, loro si che si sono fatti da soli.MI racconta mio padre che quando lui è venuto a Milano, gli hanno chiuso tutti la porta in faccia, poche erano le persone che erano disposte ad aiutarlo, e con aiuto intendo una stanza da affittare… c’era milanesi che piuttosto lasciavano l’appartamento chiuso, che darlo ad un terrone… adesso succede con gli extracomunitari.Mio padre lavora dall’età di 14 anni, ha sempre lavorato, mai stato sulle spalle di nessuno; forse, io mangio sulle sue spalle, ma sono il figlio che lui manda e mantiene agli studi.Caro Onorevole, caro Direttore e cari lettori, questa non è una storia inventata, ma è la storia di molti italiani, molti di quei italiani che ieri hanno esultato al rigore di Totti ( possono giocare bene o male, ma l’Italia è come la mamma… è sempre la più bella), molti di quei italiani che hanno festeggiato la vittoria del NO, ma anche di molti italiani che si sono dispiaciuti per il risultato del referendum.
Giovanvincenzo
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Caro Direttore,
ieri ascoltavo la trasmissione di Radio Padania sui risultati del referendum. Una ascoltatrice ha detto che i NO vengono tutti dalla sinistra, usualmente abituata a vivere di sussidi e di beneficenza. Io ho 61 anni, a 14 anni ho iniziato a lavorare alla Ignis, prima come operaio poi come impiegato. Da 26 anni sono un imprenditore, piccolo imprenditore con 13 collaboratori. Nel giro di pochi mesi mi son preso del coglione, poi, nonostante abbia fatto l’alpino nella Orobica mi sono scoperto INDEGNO di essere italiano ed infine ieri mi son preso del cagasotto. La presente per assicurare chi mi conosce che: senza essere una cima non credo di essere coglione, i libri contabili sono in ordine e non ho bisogno di portarli in tribunale come qualche amministratore di banchette di comune conoscenza; sono orgoglioso di aver indossato il cappello con la penna e, la divisa militare, che ho onorato con amore e dignità, e l’UNICA divisa che ho indossato in vita mia, ma, nonostante la mia età sono pronto a indossarla di nuovo, se necessario. Infine vorrei assicurare chi mi stà vicino fisicamente di non preoccuparsi per eventuali odori maleodoranti, sto molto bene di salute.
Infine, vorrei rammentare a qualcuno che probabilmente non ha mai lavorato, che ha definito il tricolore esposto a Venezia nel modo che tutti sanno, che c’è un proverbio dalle nostre parti che dice più o meno così: "Quando la merda la munta in scagn, o la fa spussa o la fa dagn".
Cordialmente
Enzo Giampaolo Zuin
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Due considerazioni sulla lettera dell’amico Giulio. L’Italia era già in serie “B” e ci è rimasta fino al 10 aprile. Era l’Italia delle famose 30 grandi riforme (o forse 300 o 3.000 …), riforme, innovazioni e progetti del calibro della riforma Moratti, della legge Biagi, della riforma della Giustizia, della legge elettorale, del Ponte sullo Stretto, di tante altre e per ultima, ciliegina sulla torta, della riforma Costituzionale.
Quante di queste, se sottoposte a giudizio popolare come l’ultima, la
più importante, la madre di tutte le riforme, sarebbero state approvate?
Chi lo può dire…. Rispetto alle "laboriose Regioni del Nord" mi sembra opportuno notare che anche queste non hanno espresso un grande entusiasmo per la riforma “Calderoli”. Non solo i “fratelli” della Valle d’Aosta o del Trentino
hanno detto NO, ma anche il Piemonte (in particolare la produttiva Torino), il Friuli, la Liguria, la rossa (ma anche molto ricca e laboriosa) Emilia, la “capitale morale d’Italia”, Mantova… Avrebbero dovuto votare SI, approvarla per poi magari, dopo sei mesi, sentirla definire dal suo stesso inventore una “porcata”, anche questa come la legge elettorale?
Per finire una domanda un po’ ironica all’esponente leghista: come può
funzionare, in tema di riforme federaliste e di devoluzione, una coalizione con partiti che si chiamano rispettivamente “Forza ITALIA” e “Alleanza NAZIONALE”?
Luca Caielli
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Gli italiani hanno perso un’occasione che non si ripresenterà per lungo tempo: quella di dire a tutti i politici (di destra, di sinistra, di tutta Europa… nessuno escluso) che le riforme non possono più attendere. Per la prima volta dalla sua entrata in vigore avremmo potuto aggiornare una costituzione figlia di un contesto storico lontanissimo da quello attuale e che sta paralizzando la reattività di esecutivo e parlamento di fronte ai rapidi mutamenti che caratterizzano i nostri giorni. Con questo non voglio assolutamente nascondere o ignorare il fatto che la riforma conteneva lacune, ambiguità ed in alcuni casi (a mio parere) anche errori ma nessuno l’avrebbe scolpita nella pietra e resa immutabile per altri 60 anni…
L’attuale maggioranza avrebbe potuto modificare gli articoli che riteneva non adeguati con calma nel corso della legislatura. Ciò che non riesco a capire è tutta questa paura di mettere mano alla nostra carta costituzionale come se ciò comportasse rischi indicibili per la stabilità e il futuro della nazione.. questi sono timori che possono caratterizzare solo la generazione di nostalgici (quella guidata dagli ex-presidenti) che hanno vissuto in un periodo in cui questi rischi erano reali. In definitiva la costituzione andava e va sicuramente modificata ma al solito gli italiani preferiscono lasciare tutto come sta e poi lamentarsi che nulla
funziona e che nessuno fa niente per cambiare le cose. Concludo rilevando
che l’esito di questo referendum mi ricorda per certi versi quello sulla questione nucleare: tutti felici per lo scampato pericolo appena dopo il voto e poi vent’anni di immobilismo e rimpianti.
Cordiali Saluti
Alessandro Poretti
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Caro direttore,
due brevi osservazioni sull’esito del referendum di ieri:
1) Da entrambi gli schieramenti sarebbe opportuna una maggiore attenzione
al merito delle questioni politiche all’ordine del giorno, dal momento che
secondo me la gente sapeva ben poco della riforma proposta, si è fatta molta
confusione e spostata l’attenzione su questioni che nulla avevano a che vedere
con il contenuto della riforma. Il mio parere è che questa riforma proposta
non mi entusiasmava ma nemmeno era quell’attentato alla costituzione che
molti hanno paventato in modo assolutamente esagerato.
2) Mi piacerebbe sapere, da chi ha votato no, se concorda con me almeno sul
fatto che rimane un mistero come mai al nord vincano i sì e al sud i no.
Innanzitutto questa era una riforma federalista, non del nord contro il sud,
per cui rimane inspiegabile come mai la geografia del voto sia così disomogenea.
A meno che…A meno che qualche politico illuminato, prima o poi, si renda
conto che oggettivamente ci sono realmente delle differenze e delle incomprensioni tra nord e sud del paese. Ripeto, non sono leghista nè altro, però bisogna smetterla di pensare che tutto in Italia vada bene e che vivere a Bolzano o a Crotone sia uguale, non lo è affatto come cultura, tradizione, stile
di vita, tipo di lavoro, mentalità, etc…Senza polemica alcuna lo dico, ma è così e sfido chiunque a negare che lo sia. Ecco io penso che questa questione sia da affrontare in qualche modo e che al nord, ormai in molti tra cui me, credano che il federalismo fiscale sia non solo una buona idea, ma profondamente ecessario: chi lo contesta evidentemente è per la paura di non usufruire più di certe agevolazioni…voi che ne pensate di tutto questo?? Grazie e buon lavoro,
Jack
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Vince il NO. Veneto e Lombardia, condannati ad essere comandati dai calafricani…
Altro che secessione…
La preoccupazione più grossa per gli itaglioni comunque era la vittoria (fraudolenta come al solito) della nazionale.
A proposito: come mai nessuno si è lamentato delle code in centro come facevano per quelle causate dalla neve? Forse aspettare in coda ore perchè quattro cretini sventolano il tricolore per festeggiare la vittoria contro la temibilissima Australia è più sopportabile?
Salut!
Francesco
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"Gli italiani fanno schifo e l’Italia fa schifo. Perchè non vuole essere moderna e hanno vinto quelli che vogliono vivere alle spalle degli altri".
Se queste sono le dichiarazioni del parlamentare europeo della Lega Nord Francesco Speroni, rilasciate a commento dell’esito (democratico) del referendum sulla riforma costituzionale, l’unica risposta che bisogna dare a questo signore è una sola: è lui quello che vive alle spalle degli altri, e se gli italiani gli fanno schifo dovrebbe, per coerenza e dignità, rinunciare ai (tanti) soldi che grazie agli italiani si porta a casa, dimettendosi dal parlamento europeo, istituzione che il medesimo signore ha dimostarto di disprezzare anche più di quelle italiane.
Natalino Bianchi
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Ma dove trovano il coraggio? Ma dove ed in quale fondo del barile della loro abissale ignoranza e grettitudine? Come può ancora potere avere voce uno come Speroni e mettersi ad insultare chiunque solo perchè non ha ottenuto i suoi sciagurati scopi? Lui e tutti i suoi degni compagni non solo sono un pericolo per la democrazia ma forniscono alla società del futuro un pessimo esempio di grettezza, razzismo, intolleranza, ignoranza e stupidità. Speriamo che i giovanissimi possano non considerarli e che quindi possano finalmente sparire del tutto e tornare nei trani da dove sono venuti.
Claudio Giuncaioli
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Egregio Direttore
sarò molto breve:
1- Sono figlio di un onestissimo operaio che circa cinquanta anni fa è venuto a Varese a lavorare (LAVORARE SIG. SPERONI, NON SO SE SONO STATO CHIARO!!!) e che per più di 40 anni ha passato 12 – 14 ore/giorno in una fabbrica del NORD contribuendo allo sviluppo della sua Ditta e dell’economia della bella Lombardia.
2- Grazie al sudore di mio Padre ho potuto studiare, e ho potuto vivere in modo dignitoso per tutti i 30 anni della mia vita: E NON SOPPORTO CHE DEI PICCOLI SIGNORI CHE (FORSE) NON SANNO COSA SIGNIFICA LAVORARE MI DIANO DELL’INDEGNO!
3- Provo ribrezzo a leggere le dichiarazioni del sig. Speroni e tutte le precedenti del sig. Berlusconi, ma credo che ogni essere vivente ha diritto di esprimere le proprie opinioni ……….. assumendosene le conseguenze.
4- Nonostante tutto, sono un elettore di DESTRA, lo sono sempre stato e spero di esserlo sempre, ma di quella destra educata e rispettosa del prossimo, che crede nel dialogo e che spera nella RIFONDAZIONE del POLO, con un nuovo leader e senza
Buon Lavoro a tutti, compresi gli uomini di governo di SINISTRA.
Marco
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Eravamo coglioni ed indegni, adesso facciamo anche schifo.
Ogni volta che la destra si rivolge ai cittadini-elettori non trova di meglio che ricorrere ad epiteti poco consoni alla tenzone politica. In occasione delle scorse elezioni politiche siamo stati definiti “coglioni” qualora non avessimo ridato fiducia al cavaliere mascarato; poi siamo stati accusati di indegnità ove non avessimo supportato col “si” le proposte di riforma costituzionale elaborate da 4 allegri compagni di bevute in una baita di montagna durante un lungo week end….
I risultati sono sotto gli occhi di tutti ma oggi finalmente possiamo fare un passo avanti. Dato il risultato del referendum ( e stavolta diventa molto difficile ricorrere agli argomenti “Brogli” oppure “paese spaccato in 2“” ) l’onorevole (!!!!) Speroni (di Busto Arsizio), senza metafore o giri di parole ci redarguisce con un apodittico “ gli italiani fanno schifo, l’Italia fa schifo”. Date le premesse una domanda ci giunge spontanea: perche’ i vari esponenti leghisti, in primis l’onorevole Speroni non rinunciano alla cittadinanza italiana (ed agli stipendi di Deputato europeo, di senatore, di Presidente del Consiglio comunale di Busto ecc ecc) e semplicemente chiedono asilo politico come rifugiati all’ONU??. Potremmo sicuramente appoggiare la loro richiesta anche tramite ben conosciute organizzazioni umanitarie. Non gli serve nemmeno imbarcarsi su una carretta del mare destinazione Lampedusa…
In fondo la meteora del loro movimento è giunta alla parola “fine” e pensiamo che nei libri di storia saranno spese ben poche righe per “il Dio Po” , il matrimonio celtico o il pratone di Pontida.Ci rimane una consolazione: la maggioranza degli italiani sarà composta da coglioni e cittadini indegni che fanno schifo; ma sono in maggioranza. Gli altri ,invece, sono in minoranza: "That’s democracy, baby".
Tiziano Torretta
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Scrivo mentre per le strade qua sotto passano a tutto volume i tifosi dell’Italia unita! Immagino felici e contenti per l’eccelsa prestazione resa contro i canguri Australiani. Evviva. Scrivo e cerco di riflettere sul significato della vittoria del NO che onestamente mi attendevo. Penso che la vittoria del NO possa essere paragonata alla vittoria odierna della nostra nazionale: una tristezza. Penso che quelli che passano qui sotto, ebbri di felicità per una partita orribile, neppure sappiano chi ha vinto il Referendum. Ma questa è l’Italia, e questi gli Italiani. Cosa mi potevo attendere? Basta un pretesto qualsiasi per fare rumore, anche solo una partita di calcio pietosa, per scatenare un’irrefrenabile voglia di inciviltà. Siamo "latini", abbiamo il sangue caliente, siamo esuberanti; ma forse è giunto il momento di dire sono "latini", hanno il sangue caliente e sono anche un tantino maleducati. Non mi riconosco più in questo paese, in questa gente, in questo modo di fare che è tanto paradossale quanto ridicolo. Avrei avuto il desiderio di silenzio e di tempo per analizzare meglio un voto che non comprendo. Penso ai "fratelli" della Valle D’Aosta o del Trentino Alto Adige ed al loro NO……. Ma come? Proprio loro che vivono in Regioni a Statuto Autonomo, che hanno provato per primi una certa autonomia. Ma poi penso anche che la loro ricchezza è merito nostro…. e che forse anche loro hanno avuto il timore di perdere quei privilegi di cui godono grazie alle laboriose Regioni del Nord. E penso anche che di gente in strada con la bandiera Italiana ad Aosta o Bolzano non ce ne dovrebbe essere in giro tanta questa sera…… quelli mica si sentono Italiani……
Sono un tantino stufo e deluso. Ma sono sportivo e come tale accetto il risultato. D’altra parte cercare di cambiare questa Nazione è un pò come giocare contro la Juve; la Juve è troppo forte. Tanto forte e spocchiosa che finirà in serie B. Come l’Italia.
Saluti a tutti.
Giulio Moroni
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Egregio direttore,
sono una lettrice assidua del vostro quotidiano on.line… Sono veramente indignata dalle parole di Speroni…
Ancora una volta mi vergogno di essere nata in Lombardia…
ha definito i Lombardi cagasotto e ha utilizzato termini offensivi come TERRONE..
ora mi dico MENO MALE CHE L’ITALIA è ANDATA IN MANO ALLA SINISTRA!
GLI ITALIANI SI SONO SVEGLIATI…
Gli uomini della destra non hanno accettato la sconfitta…
gli italiani hanno votato e se hanno deciso così ci sarà un motivo!
L’ex capo del governo che esce con termini quali "Coglioni" e "Indegni"…
Speroni che offende…
CHE VERGOGNA!! CHE VERGOGNA ESSERE NATA A VARESE!
Barbara
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Mentre stavo lavorando al "notebook", mi è comparso il "flag" delle "news" con l’espressione della soddisfazione del sig. Protasoni.
Evviva, dopo la restaurazione del 46, siamo finalmente al 48 ! , scusate riscrivo "Mentre ero intento all’opera mia di computisteria col cembalo scrivano mi è giunta l’eco del corno del banditore che annunciava siccome un bullettino la buona nuova del giubilo provato dal Nostro che, con l’occasione, si esprimeva gratulante per la collaborazione conservativa impetrata ed ottenuta.
E se invece avessimo provato a salvare gli Italiani ?
Marco G. M. nec subditus.
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Gli estremisti hanno perso. Adesso facciamo il federalismo, Nell’interesse di tutti.
Antonio di Biase
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Egregio Direttore,
vorrei che mi fosse concesso di inviare un sentito e sincero ringraziamento al coordinatore provinciale e a tutti i responsabili locali dei comitati "Salviamo la Costituzione".
Dobbiamo al loro impegno l’importante risultato ottenuto anche in provincia di Varese, dove quella che appariva sulla carta una stragrande maggioranza isolazionista è stata ridotta ad una misera "enclave" senza prospettive nè futuro nel panorama nazionale.
Angelo Bruno Protasoni
La community di VareseNews
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