Tripudio di pubblico per Ivan Basso
Di passaggio nella natia Cassano, il nuovo campionissimo del pedale festeggiato da centinaia di concittadini
Festa-lampo per Ivan Basso (foto), accolto da una folla festante nella sua Cassano Magnago: un incontro veloce come un finale di tappa concitato, quello fra il campione e i suoi coincittadini, nel bellissimo parco della Magana inondato di sole. Una calca impressionante intorno ad Ivan, sereno e modesto come sempre in mezzo a tanto bailamme. Tanta, tantissima gente accalcata sotto il palco preprato dalle autorità comunali per fare domande al campione, abbracciarlo, baciarlo, stringergli la mano, strappargli un autografo, una foto. Amici, fan, parenti e soprattutto un gran numero di bambini e bambine, a testimoniare l’affetto per uno sport, il ciclismo, che non ne vuole sapere di passare di moda.
Proprio ai più giovani Basso, dal palco, ha rivolto questo invito: "Vi consiglio davvero di provare con il ciclismo, perchè è uno sport che insegna a diventare grandi. Anche se non tutti poi diventano dei profesisonisti, la bicicletta, con i suoi sacrifici e le sue fatiche fa maturare e crescere". Magro come un’acciuga, leggero
abbastanza da salire in cielo con la sua bicicletta, e forte abbastanza
da farsi signore anche nelle cronometro, Basso ha avuto putroppo quasi solo il tempo di un rapido saluto: la sua scaletta era ferrea e gli imponeva di farsi trovare a Fiorenzuola d’Arda, in Emilia, alle sette, per un altro appuntamento: il prezzo del successo.
Il sindaco di Cassano Magnago Aldo Morniroli ha consegnato a Basso le chiavi della città, sperando che possano tramutarsi nella chiave di un nuovo grande successo, quello in cui tutti sperano per il prossimo Tour de France. E Ivan, che ha già mostrato di non temere la pressione mediatica, alla nostra domanda sui suoi prossimi impegni in vista della Grand Boucle ha risposto che per prima cosa lo attende una settimana di ritiro in Toscana con i compagni, per preparare al meglio la corsa. Basso sa di essere atteso come il candidato numero uno al successo: troverà in Francia una gara piuttosto diversa dal Giro, ma nella quale ha già dimostrato grandi qualità. Troverà inoltre, salvo sorprese, uno scomodo compagno di strada, quello Jan Ullrich che cresce di giorno in giorno e ha dimostrato nella crono di Pontedera cosa sa fare quando la gamba gira bene. Pertanto, prendendo esempio da Lance Armstrong, un perfezionista che preparava la corsa nei minimi dettagli, Ivan baderà a mettere fieno in cascina per non farsi sorprendere nè dalle insidie del percorso nè dagli avversari. Il tutto, ovviamente, sotto l’occhio burbero del "sergente di ferro" Bjarne Riis, che giusto dieci anni fa diede l’anima per vincere il Tour, fermando a quota cinque la striscia vincente di monsieur Indurain.
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