“La grandine ci ha sommersi. Qualcuno dovrà pagare”
Danni pesanti per molti, ma in via Lario 11 la furia della grandine ha fatto veri disastri
È tornato in fretta e furia dalla Calabria dove stava passando le vacanze. Al suo arrivo Paolo Tassone è rimasto a bocca aperta. La casa del figlio e della nuora è stata devastata dalla grandine.
L’abitazione di via Lario 11 a Gallarate è stata la più colpita. "Siamo ancora senza luce e telefono. La caldaia non funziona più e guardate quanta è ancora la grandine che abbiamo nella taverna. Nessuno ci ha dato una mano se non gli amici. A cosa serve pagare gli oneri di urbanizzazione se poi quando ci sono eventi così non funziona niente?"
Il grido di Tassone trova eco nelle parole del vicino di casa che lo ha avvisato di quanto successo venerdì sera. "La nostra strada era diventata un fiume in piena. Grandine e acqua arrivavano a un metro di altezza. Intorno alle 22 è arrivata una vigilessa per delimitare l’area più colpita e non far transitare le auto. Sono bastati pochi minuti e anche lei non riusciva più a spostarsi e l’abbiamo dovuta aiutare per riprendere la strada. Una furia durata mezz’ora ma i danni sono enormi". La denuncia di Giuseppe Casulo è precisa. "La grandine ha preso una strada precisa a causa delle pendenze. Qui c’è una conca e si è fermata invadendo lo svivolo di Paolo. Se invece di esserci tombini che portano le acque in pozzi perdenti si fossero colegati alla rete fognaria tutto questo disastro non ci sarebbe stato".La rabbia di Paolo Tassone è legata anche al fatto che si sono sentiti abbandonati. "Sono venuti tre volte i vigili del fuoco ma hanno detto che non era affar loro aiutarci a svuotare la casa e così abbiamo dovuto chiamare una ruspa e pagarla di tasca nostra. C’è voluta quasi una giornata di lavoro e poi noii siamo in cinque e dopo due giorni spaliamo ancora fuori grandine e macerie. Inoltre nessuno si è preoccupato di ridare i collegamenti a luce e telefono. Ma qualcuno dovrà pagare per questo disastro. La caldaia distrutta, mezza taverna distrutta, due auto che non so come faremo. Non basteranno 40mila euro. Se avessero fatto i lavori come andavano fatti le cose sarebbero andate in altro modo".
Paolo Tassone e i suoi amici stanno lavorando e ne averanno per un altro giorno almeno.
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