Arrivano i funghi: i micologi pronti ad evitare tragedie

Quattro i centri sparsi sul territorio a disposizione di chi raccoglie e consuma funghi

Arrivano i funghi e scatta l’allarme avvelenamenti. Come ogni anno, l’Asl della Provincia di Varese ricorda i propri 4 centri sul territorio dove operano 6 micologi
che, oltre alla tutela della comunità attraverso il controllo dei funghi in
commercio, garantiscono in orari prestabiliti, l’accesso dei raccoglitori per esaminare i loro funghi gratuitamente, ma
a determinate condizioni che è bene conoscere.

L’accesso è consentito ai
raccoglitori, in orari e modi stabiliti, sia per la determinazione delle specie
fungine raccolte non a scopo di commercio, sia per la eventuale consulenza
tecnica.

A seguito dell’esame di
commestibilità viene rilasciata all’utente copia di apposito riscontro di visita, che deve essere letto
e sottoscritto dall’interessato a conferma di avere preso conoscenza sia del
contenuto che della veridicità delle dichiarazioni rese.

I
funghi devono essere presentati alla visita esclusivamente in contenitori
rigidi e forati (cestini o analoghi contenitori).

 Si consiglia, al riguardo, di separare con opportuni accorgimenti
le diverse specie fungine raccolte.

           I
funghi sottoposti a visita devono essere:

 1) freschi (non congelati o
scongelati,non essiccati, non diversamente conservati); interi (non
recisi o tagliati,non spezzettati, non lavati, non raschiati o comunque privi
di parti essenziali al riconoscimento); sani e in buono stato di conservazione
(non larvati, non ammuffiti, non fermentati, non fradici, non eccessivamente
maturi);

 2) puliti da terriccio, foglie e/o
corpi estranei; provenienti da aree non sospette di esposizione a fonti di
inquinamento chimico o microbiologico (discariche di rifiuti, cumuli di
macerie, sponde di corsi di acqua lurida, pascoli ove si sia verificata
transumanza,parchi e giardinetti cittadini, vicinanze di aeroporti, autostrade,
strade ad intenso traffico veicolare, stabilimenti industriali, forni
inceneritori, cimiteri,centrali elettriche, frutteti e/o colture trattate con
antiparassitari).

  All’esame di commestibilità deve essere sottoposto,nel più breve
tempo possibile, l’intero quantitativo raccolto (il campione non serve: la massa
lasciata a casa può contenere anche un solo pezzetto di funghi di specie
velenosa o mortale).

I funghi giudicati non mangerecci
vengono immediatamente confiscati per la distruzione.

 L’utente che non rispetti queste
disposizioni, fatta salva l’adozione di eventuali provvedimenti a tutela della
salute, non può beneficiare del servizio micologico.

I funghi considerati mangerecci
dovranno essere conservati in contenitori rigidi ed aerati e conservati in
luogo fresco.

Il consumo e le operazioni di
conservazione dovranno avvenire nel più breve tempo possibile con
l’osservanza delle avvertenze indicate sul riscontro di visita.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Settembre 2006
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