Una Fiera all’insegna dei sapori
Bagno di folla per l’apertura della 29a Fiera di Varese, il sindaco Fontana sottolinea il valore del settore agroalimentare
Con il mese di settembre torna la Fiera di Varese: e lo fa riproponendo il tema dei sapori, espressione tradizionale di un territorio da rilanciare. Non potevano mancare autorità civili, militari e religiose per l’inaugurazione della fiera varesina negli ampi padiglioni della Schiranna, in riva al lago: oltre al sindaco Attilio Fontana particolare rilevanza assumeva la presenza del questore uscente Giovanni Selmin, ma non mancavano i massimi rappresentanti anche di Carabinieri e Guardia di Finanza. La Provincia era invece rappresentata dall’assessore De Wolf; a rappresentare la politica nazionale Daniele Marantelli e Graziano Maffioli. Dopo i convenevoli e le chiacchiere iniziali, accompagnati dalle allegre marcette della banda e da una sfilata in costume tradizionale, Fontana ha preso la parola prima del taglio del nastro, dando il benvenuto a tutti e ringraziando gli enti ed associazioni che hanno contribuito a questa edizione della Fiera. “Abbiamo espositori che vengono da ogni parte della regione, dal Canton Ticino ma non solo; c’è apertura al mondo, abbiamo ad esempio un rappresentante dell’artigianato indiano” ha osservato il primo cittadino. Circa la caratterizzazione particolare sull’agroalimentare attribuita alla Fiera (il padiglione C ospita l’esposizione Varese Sapori), Fontana ha voluto ricordare che il settore “fa storia, tradizione e tutela del territorio”. Negli anni ‘60-’70 l’agroalimentare varesino apparve destinato all’estinzione ma, “grazie a quegli imprenditori che hanno tenuto duro, oggi avremo una piazza dei sapori dedicata ai prodotti nostrani”. Una scelta, quella di sostenere la rinascita dell’agroalimentare varesino, in linea con lo volontà di promuovere un’immagine turistica del territorio, “che racchiude in sé ricchezze naturali, artistiche, ma soprattutto umane. Anche da qui la forza di una fiera da 70.000 visitatori”. “Lasciateci lavorare che ce la caviamo” ha concluso Fontana con una punta di polemica ”federalista”. Giorgio De Wolf, vicepresidente della provincia, ha rimarcato l’importanza della Fiera come vetrina espositiva del lavoro varesino (e non solo), ma anche la necessità di ammodernare costantemente la struttura produttiva territoriale e di esaminare i problemi aperti, come quello, a suo dire decisivo, della carenza di infrastrutture.
Il questore Giovanni Selmin ha infine colto l’occasione per salutare formalmente la provincia: passerà presto ad altro incarico a Milano. “Dopo quattro anni è con dispiacere che lascio questa città e questa provincia, in cui ho trovato sempre massima collaborazione”. Prima della benedizione e del taglio del nastro, la banda ha quindi intonato l’inno di Mameli, cantato a mezza voce da gran parte dei presenti: patriottismo o postumi da Mondiali?
La Fiera di
Varese resterà aperta al pubblico da oggi fino a domenica 17 settembre;
il costo del biglietto d’ingresso è di 4 euro. Per ulteriori dettagli
su orari, settori espositivi, eventi, si può consultare il sito Internet dell’organizzazione.
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