I danni per Varese
La politica è un’arte difficile. Il suo esercizio va di pari passo con la democrazia. Ha sostituito (anche se purtroppo non sempre) la barbarie delle guerre, dello scontro fisico. Questo permette di comprendere anche le ragioni di momenti di confronto aspro, duro. Come in altri aspetti della vita civile ci sono però delle regole da rispettare, altrimenti si fanno disastri.
Chi ha la responsabilità di governare non può buttare in “caciara” il confronto politico. Comportamenti da “bar sport” non fanno onore a chi mette la propria disponibilità di tempo e di impegno per la città.
Quello che è successo in Consiglio comunale a Varese è gravissimo. Lo è nel merito, ma anche nella forma. Chi siede a Palazzo Estense ha compiti importanti e non può permettersi di venir meno al mandato dei cittadini. La maggioranza, salvo casi estremi, non può usare il proprio potere come vuole. Far venir meno il numero legale è una forma di azione politica fastidiosa già quando praticata dalla minoranza, figuriamoci se a farne ricorso è la maggioranza.
Nel merito poi si resta davvero allibiti. L’aspra polemica è scaturita dai provvedimenti previsti nella Finanziaria predisposta dal ministro Padoa Schioppa. Il centro destra potrà avere le sue ragioni, ma certo non può fare barricate. Non è quanto si chiede ai Consiglieri comunali e resta comunque una reazione politica spropositata. Non è certo un bell’esempio di rispetto delle istituzioni.
I varesini hanno eletto i propri rappresentanti e non hanno dato loro mandato di decidere chi sia gradito o meno ai cittadini. Non macchiamoci di ridicolo, ci si riesce già troppo spesso per cose che non ci fanno onore.
Quanto poi ai “danni per il Nord” che la manovra del Governo potrebbe procurare, viene fin troppo facile far osservare che per cinque anni l’attuale coalizione di partiti a Palazzo Estense governava in Regione e nella tanto odiata “Roma ladrona”. I risultati sono lì da vedere. Se si fa eccezione per l’attenzione che l’ex ministro Maroni ha riservato alla città scegliendola come location per alcuni incontri, sono stati anni di niente assoluto per Varese.
La migliore azione politica per chi governa il territorio è quella di dimostrare la propria capacità di progettazione e di gestione. La battaglia politica a Milano e a Roma si faccia invece nelle forme e nei luoghi opportuni.
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