“La banca” degli Artigiani è pronta al grande salto

Presentato alle ville Pontiil bilancio di Confidi all'assemblea dei soci. Numeri in crescita e primato nazionale

Manca ancora un’ora all’inizio dell’assemblea annuale dei soci di Artigianfidi – "la banca" degli Artigiani – che si terrà alle Ville Ponti. Un raggiante Lorenzo Mezzalira (foto a lato), presidente di Confidi, si aggira per le stanze del centro congressi varesino. Sono i numeri che presenterà all’assemblea a metterlo di buonumore: «Siamo il primo Confidi a livello nazionale. Nel 2006 abbiamo raccolto oltre 180 milioni di euro e ne abbiamo erogati 150. Circa 40 milioni di euro sono stati impiegati per investimenti. Il nostro Confidi  è uno dei pochissimi in tutta la regione a superare abbondantemente la soglia minima di attività finanziaria, come stabilito dal ministero dell’Economia per consentire il passaggio a intermediario finanziario».

Tutti i numeri di Confidi sono in crescita: il patrimonio netto è cresciuto dal 13, 4 a 13,9 milioni di euro, alla fine del 2006 il numero delle imprese garantite erano 8.694, la base sociale è passata da 13.833 imprese nel 2005 a 14.134 del 2006.

Il ruolo a sostegno delle imprese, secondo Mezzalira, è diventato ormai insostituibile, anche per l’assenza sul territorio di banche di riferimento che  finanzino il sistema imprenditoriale. «Sono state assistite oltre 4100 imprese ,con un tasso di insolvenza bassissimo che non arriva allo 0,48 per cento, contro il 6 per cento delle sofferenze delle banche. Questo ci permette  di non intaccare la marginalità operativa della struttura e soprattutto è la conferma della qualità del credito che viene concesso. Il nostro ruolo nel rilancio della competitività del nostro territorio è fondamentale. In questo ultimo anno abbiamo assistito ad una ripresa  dell’economia, degli investimenti, mentre fino a qualche anno fa il nostro territorio viveva una fase di stallo. Crescono le esportazioni e gli indici dell’economia sono più che positivi».

Mezzalira pensa anche alle strategie future, soprattutto in vista di Basilea2 che costringerà i soggetti operanti nel credito a una ulteriore evoluzione perché introdurrà parametri più formali e rigidi. «Basilea2 e la definitiva applicazione dell’articolo 13 della legge 326 del 2003 costringerà la nostra struttura ad un ulteriore cambiamento. Noi siamo già pronti e non solo sul piano formale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Maggio 2007
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