Lo Statuto regionale potrà essere sottoposto a referendum popolare

Un progetto di legge stabilisce le modalità della consultazione

 “Approvate il testo della deliberazione statutaria, approvato dal Consiglio regionale e pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione…? ” Potrebbe suonare così il quesito referendario con cui i cittadini della Lombardia potranno esprimersi, con un “Sì” o un “NO”,  sul nuovo Statuto regionale. Lo prevede il progetto di legge, approvato oggi a larga maggioranza dalla Commissione consiliare Affari istituzionali, e che dovrebbe essere esaminato dal Consiglio Regionale in una delle prossime sedute.

Il provvedimento, illustrato dal Presidente della Commissione, Paolo Valentini (FI), contiene tutte le disposizioni in materia di referendum popolare, così come stabilito dall’art. 123, comma 3, della Costituzione.  La norma costituzionale prevede, infatti, che lo Statuto, la Carta costituzionale della Regione in cui vengono definiti la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e di funzionamento, possa essere sottoposto a referendum popolare entro tre mesi dalla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione.

A promuovere l’iniziativa referendaria possono essere un cinquantesimo degli elettori (che per la Regione Lombardia sono oltre150mila) o un quinto dei componenti del Consiglio regionale (ovvero, 16 consiglieri).

“La disciplina legislativa di questo referendum  – ha spiegato il relatore Valentini – è un atto che deve essere necessariamente adottato prima dell’approvazione del nuovo Statuto, considerando che potrebbe essere subito applicato. La riscrittura delle regole fondamentali della vita politica regionale è un passaggio istituzionale che non vuole essere solo un momento formale, ma un’occasione per ribadire la necessità di un rinnovamento dell’istituzione regionale. Chiedendo ai cittadini di esprimersi sulle regole di funzionamento dell’ente regionale intendiamo rilanciare quei valori di democrazia e di pluralismo insiti nelle istituzioni parlamentari”.

Il provvedimento stabilisce che nel caso di richiesta di referendum, il Presidente della Giunta, d’intesa col Presidente del Consiglio regionale, fissi la data della consultazione. Per la validità della votazione non servirà la maggioranza degli elettori. L’esito sarà determinato dalla maggioranza dei voti validi.(

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Novembre 2007
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