Ore di attesa per la rinuncia agli slot di Alitalia
La decisione potrebbe arrivare presto, il 31 gennaio è il termine ultimo, anche se non perentorio. Intanto AirOne fa ricorso al Tar del Lazio
Ore cruciali per gli slot di Malpensa. In giornata infatti il consiglio d’amministrazione della compagnia aerea tricolore dovrebbe rendere noto ad Assoclearence, la società che si occupa della gestione e della distribuzione ai vari vettori delle fasce orarie di volo negli aeroporti italiani, le rinunce per la prossima stagione ai diritti d’atterraggio e decollo. Oggi, 31 gennaio, è infatti la scadenza per comunicare quali e quanti sono gli slot che le compagnie vogliono utilizzeranno nella stagione successiva: un termine non perentorio,visto che i vettori possono scegliere di rinunciare agli slot in un secondo momento per motivi contingenti. Anche se la data dovesse slittare. La decisione potrebbe comunque arrivare presto e sancire il primo passo verso il ridimensionamento di Malpensa con i tagli alla stragrande maggioranza delle tratte intercontinentali e ai voli nazionali ed europei che le alimentano. Aspetto questo che ha scatenato politici, sindacati ed esperti del settore, tutti concordi nel lamentare una mancanza di coerenza e trasparenza nelle scelte del Governo, che lascia sostanzialmente nelle mani del solo cda di Alitalia le decisioni sul futuro di Malpensa.
Nel frattempo AP Holding, la cordata capeggiata da AirOne e Banca Intesa che ha partecipato alla gara per l’acquisizione di Alitalia, ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro l’iniziativa della compagnia di bandiera, avallata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, di trattare in esclusiva con Air France-KLM. L’obiettivo che intende perseguire la cordata è il ripristino immediato di condizioni di trasparenza per consentire anche ad AP Holding di presentare la propria proposta vincolante per Alitalia: «Abbiamo privilegiato un’iniziativa giudiziaria perché non intendiamo dilatare ulteriormente i tempi di vendita di Alitalia, né vogliamo in alcun modo che ciò possa arrecare danno alla compagnia. Vogliamo che valgano anche per la dismissione di Alitalia, operazione strategica per il Paese, regole certe e trasparenti che la legge prevede ma che purtroppo non sono state applicate – ha commentato il presidente di Air One Carlo Toto -: debbono essere resi noti i criteri di selezione delle proposte adottati in questo iter di vendita e la via del ricorso al Tar è l’unico strumento che abbiamo per conoscere le ragioni per le quali non siano stati adottati fino ad oggi criteri trasparenti e non discriminatori. Siamo certi che la nostra proposta, solida dal punto di vista industriale che finanziario, risponda pienamente alle esigenze di Alitalia, dei suoi azionisti, dei suoi dipendenti e dei suoi clienti. Allo stesso tempo il nostro piano fornisce risposte concrete ai problemi della realtà aeroportuale di Milano Malpensa, delle imprese e dei cittadini del Nord che sarebbero, invece, fortemente penalizzati dal “Piano di Sopravvivenza” elaborato da Alitalia e poi adottato da Air France-Klm come base per l’acquisizione della Compagnia. Il nostro è un piano di risanamento e di sviluppo che porterà Alitalia ai parametri di efficienza delle migliori compagnie internazionali. Per quanto riguarda le attività di terra, il piano di AP Holding prevede che le attività di manutenzione e di handling, riorganizzate e ristrutturate, diventino un’azienda aperta al mercato esterno e prevedono inoltre la costituzione di un polo di eccellenza nella manutenzione che oltre ad Alitalia possa fornire servizi ad altri vettori».
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