UniCoMal: “Non tutto il Nord è con Malpensa”
L’intervento che Unicomal Lombardia per gli Stati Generali della Provincia di Varese
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento che Unicomal Lombardia ha realizzato per gli Stati Generali della Provincia di Varese
Ringrazio il Consiglio e la Giunta provinciale di Varese ed i rispettivi Presidenti per questa opportunità di confronto Dopo le suppliche ad Alitalia sono arrivati gli insulti: “sganciamoci dal carrozzone Alitalia”. Ma in realtà è Alitalia che lascia il carrozzone Malpensa, sua palla al piede in dieci anni di agonia. Dieci anni in cui sono stati “prelevati” centinaia di voli da Linate, da Fiumicino e da altri aeroporti del nord con l’obiettivo, mancato, di creare un hub a Malpensa. Obiettivo mancato perchè contario al mercato. Ora AirFrance taglia anche i voli di fideraggio: signori, questo è il mercato! Se ci fosse il “traffico pregiato” come ci dicono, secondo voi AirFrance lo lascerebbe a terra? L’abnorme concentrazione di voli e di lavoratori ha creato a Malpensa una bolla destinata a scoppiare. Siamo ora al punto in cui la bolla scoppia facendo pagare ai più deboli o, nella migliore delle ipotesi, ai contribuenti, gli errori di politici e amministratori. Preciso che la nostra posizione fa riferimento ai limiti stabiliti dal PRGA: 12 milioni di passeggeri e 100.000 voli/anno. Ma il PRG non è rispettato perchè ora Malpensa conta 24 milioni/passeggeri e 250.000 voli. Il mancato rispetto del PRGA e anche il mancato rispetto delle norme sulla valutazione degli impatti ambientali costituiscono un problema di legalità ed un problema di insostenibilità ambientale.
Gli ulteriori piani di sviluppo a 40/50 milioni di passeggeri (ora tutti zitti, ma poi ci riproveranno) 40/50 milioni di passeggeri, configurano una vera e propria azione di terrorismo ambientale.
E’ il momento di ripensare il ruolo di Malpensa, riconfermando le equilibrate e sensate misure del PRGA e di riconsiderare i progetti di infrastrutture ispirate da Malpensa adattandole ad un aeroporto di medie dimensioni: un aeroporto già definito e limitato dal suo sempre legalmente valido PRG! Ed è anche venuto il momento di fare il processo a questi politici ed amministratori che, propugnatori di strategie contrarie all’interesse nazionale, hanno continuato, e continuano tuttora, sulla stessa strada, e li sentiamo tutti i giorni ed anche stasera, incuranti dell’errore, anzi dell’orrore, ormai apparso in tutta evidenza.
Reguzzoni pensa che ci sia una lobby a Roma: noi invece siamo sicuri che c’è una lobby a Milano, e fa gli interessi dello scalo di Malpensa invece di quelli del Paese.
Ma siccome siamo convinti che nessuno sia stupido, ecco che allora possiamo parlare di malafede. Infatti Malpensa non è il 4° hub d’Europa (Sindaco Fontana), Malpensa è al 14° posto (dati 2006), ed i biglietti aerei venduti al nord non sono il 70% come dicono i nordisti: sono circa il 50% (lo ha detto Bersani al Convegno Ambrosetti a Cernobbio).
Ed abbiamo anche chiesto conto a Formigoni ed a Cattaneo di un conflitto di interessi: cosa ci fa l’Assessore ai trasporti della Regione nel Consiglio di Amministrazione di SEA? Quali interessi vorrà tutelare? Quelli dei cittadini o quelli del Gestore di Malpensa?
L’attuale crociata contro i piani riguardanti Alitalia ci conferma che c’è chi, anche contro le regole del mercato, è determinato a sacrificare l’Ambiente allo sviluppo incontrollato ed immotivato di Malpensa. Dilapidare un patrimonio come il Parco del Ticino lombardo e piemontese, dichiarato dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”, è un lusso che ci possiamo permettere? Conlcudendo: NON TUTTO IL NORD E’ CON MALPENSA
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