Vendevano auto su Internet, ma era una truffa: sei arresti

Operazione della Polizia Stradale di Varese. La banda si faceva mandare una caparra e poi spariva. Nella trappola centinaia di persone

Vendevano auto, utilizzando soprattutto un sito internet,  ma in realtà dai clienti incassavano soltanto la caparra e poi sparivano senza lasciare traccia.
Le indagini della Polizia Stradale di Varese hanno consentito di sgominare un’organizzazione criminale che ha truffato, nel corso del tempo, centinaia di persone di tutta Italia incassando illecitamente oltre 300.000 euro. Sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere che hanno colpito i “capi” dell’associazione.

L’operazione ha visto in campo gli agenti della Stradale di Varese, agli ordini di Alfredo Magliozzi, in collaborazione con il Compartimento di Milano, Bologna, e le Sezioni Polizia Stradale di  Parma, Ferrara e Vibo Valenzia, sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Varese, Tiziano Masini.

La “banda” nel mese di gennaio 2007 aveva creato una ditta, per la vendita di veicoli a Venegono Inferiore denominata Euro Sport Car. Le proposte di vendita venivano inserite anche su internet, a prezzi molto vantaggiosi, utilizzando il sito Auto Scout 24 (estraneo alla vicenda), il tutto allo scopo di raggiungere un numero indeterminato di persone su tutto il territorio nazionale nel giro di breve tempo.

I contratti venivano stipulati a volte di persona, a volte via internet o fax, cercando di ottenere il versamento di una caparra e promettendo poi la consegna dei veicoli, mai avvenuta, a distanza di circa tre mesi.

Nel mese di aprile il punto vendita che dal gennaio al maggio 2007 era stato aperto in via Kennedy a Venegono Inferiore, veniva spostato a Rozzano, in provincia di Milano, e le operazioni illecite proseguivano: a distanza di circa un mese tutti i responsabili si sono resi irreperibili dopo aver chiuso definitivamente la “ditta” creata ad arte.

Le indagini degli agenti della Polizia Stradale di Varese, però, sono partite per tempo, grazie anche alla collaborazione di alcuni cittadini dubbiosi che telefonavano agli uffici di polizia per chiedere informazioni sulla reale esistenza della ditta che compariva su internet.

La Stradale ha predisposto appostamenti e controlli delle persone sospettate, con annotazioni delle targhe e dei movimenti sospetti. I sei, che agivano con false generalità, sono stati quindi scoperti e con loro il traffico illecito. Le successive perquisizioni hanno permesso di confermare quanto sospettato e soprattutto la creazione dell’associazione per delinquere con la spartizione dei proventi.

Oggi, giovedì 24 gennaio,  l’ultimo episodio con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha colpito le sei persone: Domenico Punturiero di Rosarno (RC), 42 anni, considerato il cervello dell’organizzazione, Riccardo Birriolo, di Milano, 28 anni, Valentino Tizzano, di Massa Lubrense (NA) 45 anni, Giuseppe Bellissimo di Montemaggiore Belsito (PA), 54 anni, Maurizia Occhetta di Vespolate (MI), 57 anni, Massimo D’Elia di Roma, 34 anni.

L’accusa per tutti è associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa e sostituzione di persona.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Gennaio 2008
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