Nuova biblioteca, un faro luminoso per la città

Presentato il progetto vincitore del concorso per il Centro culturale, firmato dall'architetto Marco Muscogiuri. "Inizieremo i lavori a fine 2009"

Il nuovo centro culturale samaratese? Sarà un faro per la città, rappresentato dalla torre luminosa che caratterizza il corpo centrale della biblioteca. Questo prevede il progetto vincitore del concorso bandito dal Comune e che ha visto come vincitore Marco Muscogiuri, giovane architetto esperto nel campo degli edifici bibliotecari.

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Centro Culturale Polivalente di Samarate 4 di 10

Il complesso del Centro Culturale Polivalente prevede la presenza di tre elementi principali, che verranno realizzati per lotti nei prossimi anni: accanto alla biblioteca ci saranno un parco – fondamentale per la qualità del complesso – e l’auditorium. L’area destinata al nuovo complesso è quella di via Borsi, nello spazio oggi occupato da un campo da calcio accanto alle scuole medie: dei dodicimila metri quadri complessivi, circa seimila saranno occupati dal Centro Polivalente. Il concorso è stato seguito da una apposita commissione di cinque membri, presieduta dall’architetto Marta Cundari e comprendente anche due professionisti indicati dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri. I criteri richiedevano tra l’altro anche l’attenzione alla sostenibilità ambientale e costi di realizzazione e gestione compatibili. Ben quarantadue le proposte arrivate sul tavolo della commissione, «molti dei quali di alta qualità» spiega l’architetto Cundari. «Anche se non era previsto dal concorso, abbiamo infatti concesso quattro menzioni particolari ad altrettanti progetti distintisi per la qualità».

Vincitore è stato designato il progetto realizzato dalla studio Alterstudio Partners di Milano, che porta la firma dell’architetto Marco Muscogiuri, professionista trentaseienne specializzato nelle realizzazioni bibliotecarie  : docente presso il Politecnico di Milano, ha in curriculum progetti importanti come la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura di Milano e il Museo del Gioco e del Giocattolo di Roma, ma anche contributi teorici sul tema specifico . Il progetto samaratese, oltre all’auditorium e alla sistemazione a parco dell’area circostante, prevede un edificio su due piani (duemila metri quadri complessivi) con ampi spazi al piano terra sostenuti da pilastri (una “piazza coperta”) caratterizzati da flessibilità d’uso e una sala-studio con ingresso indipendente, pensata per poter rimanere aperta anche nelle ore notturne. Grande attenzione è stata posta alla sostenibilità: studio dell’esposizione solare per garantire equilibrio tra illuminazione e riscaldamento naturale, pannelli fotovoltaici integrati nel tetto, ma anche una torre d’aerazione che garantisca ricambio dell’aria e raffreddamento naturale. L’elegante struttura verticale, inoltre, fungerà da elemento distintivo dell’edificio, con la possibilità di essere illuminato di notte. L’auditorium da trecento posti si segnala invece per la presenza di una parete scorrevole che consentirà la creazione di uno spazio aperto sul parco.

«Al di là del lavoro che ci aspetta, questo primo passaggio è un risultato di grande rilevanza» spiega l’Assessore alla Pubblica Istruzione Marisa Mazzucchelli. Completata la fase progettuale, si procederà per lotti, «così da far crescere il progetto secondo le reali esigenze» aggiunge il sindaco Vittorio Solanti:  si inizierà con l’edificio della biblioteca (3,5 milioni di Euro), per procedere successivamente prima con il parco (900mila Euro), poi con l’auditorium. «Le risorse saranno reperite attraverso i Piani Integrati Intervento», finalizzati al recupero e all’edificazione di aree dimesse. Se i Piani Integrati decollano – uno è già approvato e altri tre in fase di approvazione –  a fine 2009 poseremo la prima pietra» continua Solanti. Che scansa anche le polemiche che vengono dall’opposizione e i malumori della sua stessa maggioranza: «Noi operiamo con scrupolo e rispetto dei cittadini e del programma elettorale: Samarate è una comunità di sedicimilacinquecento abitanti senza un luogo di aggregazione culturale adatto. La sala conferenze più capiente in città, ad esempio, ha novanta posti». Nei rendering del progetto appare un edifico residenziale: un nuovo intervento? «No, solo una proposta del progettista per qualificare ulteriormente l’area. Ma preferiamo tenerla libera per eventuali esigenze future»

Nel frattempo si procede sulla strada della partecipazione: il 25 novembre, nell’atrio del palazzo comunale,  il progetto dell’edificio e lo studio biblioteconomico saranno presentati alla cittadinanza, con l’intervento dell’architetto Muscogiuri. «Sarà la prossima tappa di un percorso – conclude l’Assessore Mazzucchelli – che ci sta dando grandi soddisfazioni: questo progetto rappresenta uno sguardo sul futuro»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Novembre 2008
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