“Poesie incivili” anche per la rotonda padana
Poesia roba difficile, da élites culturali, che non si trova sui giornali. E invece no: in questi giorni il papà di Montalbano, lo scrittore e sceneggiatore Andrea Camilleri ha pubblicato su MicroMega una serie di “poesie incivili” per denunciare l’Italia di questi giorni: dal dito medio di Bossi “Quel medio alzato all’Inno di Mameli/se lo metta nel c…, Senatore, già fatto/ largo per averci infilato il Tricolore (…)”, ai virtuosismi edilizi di Berlusconi: “La villa, non c’è che dire, è una vera corte, /ha un finto vulcano e un porticciolo privati (…)”, incipit di versi sul rispetto per le istituzioni. L’esempio di Camilleri dev’essere stato raccolto da una lettrice che si firma “Bocca di Rosa”, e che nei commenti aperti sotto l’articolo delle nuove sculture alla rotatoria di Buguggiate, compone una poesia. Leggete cosa scrive:
“Non scordate la ria sorte
di quei poveri ciclisti
in rotonda a pedalare.
Ma perbacco, son leghisti!
Deputati e senatori
fanno a gara ad emularli;
forza, tutti a pedalare!
Certo che bisogna amarli.
Pel buon nome di Varese
rischian l’intossicazione
per lo smog e a più riprese
son costretti a rianimarli.
Berrettucci e coloranti
porteranno tutti quanti.
Cinque euro per tre palle!
Grandi premi a chi li coglie!
In ‘sti tempi di buriane,
grandi crisi e pochi soldi
non gli resta altro da fare
che andar tutti a pedalare!
(mi scuso se la metrica non è granché… ma mi è venuta così… estemporanea)”
Ma non finisce qui, dal momento che oltre alle quartine della lettrice, anche un altro lettore – lo pseudonimo è “Boka” – tira fuori dal cilindro una chicca, ai più sconosciuta, per esprimere la sua opinione sulle nuove sagome di politici-ciclisti alla rotatoria: “Negli anni ’30, alla gola del Furlo, in provincia di Pesaro, – scrive – venne costruito sulla montagna un profilo del volto di Mussoilini. Profilo che -nonostante ancora oggi lo si possa intravedere e in parte riconoscere – nel 1945 fu velocemente scalpellato. Il tempo è medico e tutto invecchia, o quanto meno passa di moda. Uomini e cose. Accadrà anche per quelle ridicole “statue”. Aspettiamo con pazienza”.
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