Inchiesta “Lo.Li.Ta”, torna libero Gigi Bossi

L'ex dirigente dell'ufficio tecnico del Comune di Gallarate avrà comunque l'obbligo di dimora a Somma Lombardo. La stessa misura nei giorni scorsi era stata decisa per la compagna Federica Motta

Torna in libertà anche Gigi Bossi nell’ambito dell’inchiesta "Lo.Li.Ta.". Per l’ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Gallarate il gip Maria Greca Zoncu ha disposto la fine degli arresti domiciliari, cui si trovava ristretto dai primi di agosto dopo oltre due mesi in carcere. La medesima misura era stata concessa a Santo Stefano alla sua compagna, l’architetto Federica Motta, anche lei arrestata a fine maggio. Bossi avrà comunque l’obbligo di dimora in Somma Lombardo, così come Motta a Parabiago.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Pirro, Bossi avrebbe spinto imprenditori ad affidare progetti alla Motta, abusando del proprio ruolo e compiendo una concussione in concorso. L’inchiesta, detta Lo.Li.Ta. dal nome dello studio professionale della compagna Federica Motta, ha messo a soqquadro per qualche tempo l’attività del settore urbanistica del Comune gallaratese, prendendo di mira alcune pratiche per opere in realizzazione in città e finendo per coinvolgere anche un noto professionista esterno come Riccardo Papa, la cui firma compariva su alcuni dei progetti sotto esame. A sua volta Papa è rimasto ai domiciliari per alcune settimane; recentemente è stato rimesso in libertà per decisione del Tribunale del Riesame di Milano, un orientamento cui a catena si sono rimessi i gip anche per gli altri due imputati, dopo che numerosi ricorsi alle sedi competenti presentati nei mesi scorsi dagli avvocati Massironi e Cicorella erano stati respinti.  Per Bossi, Motta e Papa è previsto il giudizio con rito immediato il prossimo 19 febbraio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Gennaio 2009
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