“Lasciate Malpensa libera di crescere”

Unanimità in consiglio provinciale sul documento che apre l'aeroporto a nuovi operatori. I consiglieri lamentano la scarsa attenzione ai problemi del territorio

Tutti uniti per Malpensa: a Villa Recalcati si compie il miracolo di riunire su un solo documento tutte le forze politiche. «Abbiamo dimostrato la grande maturità dei gruppi che siedono in consiglio» commenta soddisfatto il Presidente del Consiglio Provinciale Luca Macchi. Sulle esigenze del Nord, sulla battaglia per Malpensa si ricompatta il territorio, tanto che negli interventi si sono sentiti più passaggi polemici verso le posizioni timide delle rispettive dirigenze nazionali che verso le opposte fazioni politiche.

«Il documento che votiamo dice solo: lasciate libera Malpensa di svilupparsi, consentendo la liberalizzazione e la possibilità di accesso di altri operatori» ha spiegato il Presidente della Provincia Dario Galli. Dello stesso tono anche gli interventi del PdL e dell’UdC: «Non chiediamo una mano come Alitalia – chiede Paolo Sartorio – ma solo che ci lascino fare da soli. Perché quando succede ad Alitalia la copertura mediatica è altissima e invece le difficoltà di Malpensa non interessano a nessuno». La distanza del mondo politico nazionale ritorna più volte, esplicitamente o implicitamente: «C’è una timidezza nel difendere l’aeroporto non solo a Roma, ma persino a Milano» attacca Mario Aspesi. Ma anche lo stesso Dario Galli, senza alzare i toni, nota la distanza del resto del Nord dal dramma occupazionale che si va delineando intorno a Malpensa. In qualche passaggio si ha l’impressione di un generale scoramento, il tono degli interventi è pacato e lontano da ogni polemica.


Unanimità a parte, non manca qualche staffilata dell’opposizione: Giampaolo Livetti (Rifondazione) e Roberto Caielli (PD) hanno sottolineato la scarsa programmazione del settore e l’impatto sul territorio: «Speriamo che sia una occasione per riflettere: apprezzabili gli interventi razionali e pacati sentiti questa sera, – attacca Caielli – forse bisognava usare altrettanta razionalità un anno fa» quando iniziò a delinearsi la crisi del matrimonio Alitalia-Malpensa. « Per anni – continua Livetti – si è deciso per  proclami e senza programmazione. Serve una programmazione del sistema aeroportuale del Nord, che definisca per ogni singolo scalo funzioni, necessità e limiti precisi. Mentre finora si è promesso tutto a tutti».

Livetti ha sollevato anche la questione delle infrastrutture, in particolare quella ferroviaria per le merci in collegamento con i grandi assi internazionali Nord-Sud (Gottardo, compresa la linea passante per Laveno-Luino) e Est-Ovest (il famoso Corridoio 5). Tema ripreso nell’intervento conclusivo da Dario Galli: «Sfatiamo il mito delle infrastrutture: da Fiumicino al centro di Roma ci vogliono un’ora e mezza. A Malpensa abbiamo ottimi collegamenti ferroviari e stradali». Niente nodi nell’accesso stradale allo scalo. Il nodo vero è quello dell’accesso agli operatori smaniosi di entrare a Malpensa, tutti d’accordo. Basterà per tornare a rivedere le stelle?

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Gennaio 2009
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