Reguzzoni: “Malpensa non morirà, Malpensa vivrà”

Intervento del vicepresidente dei deputati leghisti Marco Reguzzoni che ha preso la parola in occasione del voto di fiducia sul decreto legge anti-crisi

«In un quadro di giudizio positivo sull’azione di governo e sul presente provvedimento, sono spiacente di dover iniziare dicendo che la Lega non ha condiviso l’evoluzione che in questi giorni ha avuto la vicenda di Malpensa». Ha esordito così il vicepresidente dei deputati leghisti Marco Reguzzoni, in dichiarazione di voto sulla fiducia che il governo ha posto sul decreto legge anti-crisi.  

 

«Avevamo chiesto – ha continuato Reguzzoni – che la gestione del fallimento di Alitalia tenesse conto delle esigenze del più importante hub del Paese che ha visto, sotto il governo Prodi, ed è bene ricordarlo, il taglio di mille voli alla settimana. Mille voli tagliati da un giorno all’altro. Il 30 marzo 2008 – precisa il parlamentare leghista – c’erano 1.300 voli. Il 1 Aprile 2008 ne sono rimasti 300. A questo disastro corrispondeva una compagnia di bandiera che perdeva 2 milioni di euro al giorno, soldi dei contribuenti, e che dopo il taglio dei voli al Nord ha peggiorato i conti arrivando al collasso. Avevamo chiesto – continua Reguzzoni – che il fallimento dell’Alitalia tenesse conto di questo schiaffo dato a Milano, alla Lombardia e a tutta la Padania. Ma avevamo anche chiesto che le nuove regole del trasporto aereo fossero basate sulla concorrenza e sui principi del libero mercato. Mai più rotte protette, prezzi alti, compagnie inefficienti e assunzioni con l’obbligo di residenza nei dintorni di Fiumicino! Un mercato libero – prosegue l’esponente del Carroccio – conveniva a Malpensa, che è forte del suo bacino, ma anche a tutti gli altri aeroporti come Venezia, Torino e Palermo, solo per citarne alcuni, che avrebbero così potuto crescere liberamente secondo le esigenze del proprio territorio. Una libertà dei cieli che portava benefici a tutti. Invece oggi siamo al punto che non abbiamo la concorrenza e perdura il monopolio condotto con logiche politiche. Abbiamo i costi più alti d’Europa con un’efficienza da sud America. Si sentono poi ragionamenti – continua – che in Padania paiono avere l’aspro sapore del ricatto e della beffa. Si sente parlare della centralità di Malpensa da chi ha appena tagliato altri 200 voli. Ai lavoratori aeroportuali di tutto il Paese vengono concessi 12-24 mesi di ammortizzatori sociali, a quelli dell’Alitalia 7 anni. Si sente dire da un soggetto che rivendica la propria indipendenza di imprenditore privato che Milano deve rivedere la sua politica scegliendo tra Linate e Malpensa».  

 

« La Lega è per il libero mercato, per la “Libertà sempre” per usare le parole di Umberto Bossi, figuriamoci se possiamo accettare ragionamenti che limitino questo o quell’aeroporto! Nessun vincolo a Linate, né a Venezia, Torino, Genova, Rimini… – aggiunge Reguzzoni -. E soprattutto, a casa nostra non deve venire a comandare nessuno, né signori azionisti di CAI né tanto meno i francesi! La Lega – continua Reguzzoni – per natura è con Milano, con le imprese, con i lavoratori, con Malpensa. Tutto questo si inserisce in un momento che vede altre situazioni di tensione, con fatti che rischiano di essere mal interpretati. Siamo costretti a ripetere ogni giorno a mille sindaci padani che è il momento di tirare la cinghia, e poi si elargiscono qua e là contributi significativi, e soprattutto si consente di derogare al patto di stabilità solo per alcuni. Tutto questo è moralmente inaccettabile. Rischia, anzi, e questo ci preoccupa, di essere una autorizzazione morale alla deroga del patto di stabilità per tutti i comuni virtuosi. E’ un invito a derogare: o tutti o nessuno. Non si può dare a Roma quello che è negato agli altri. Sono situazioni che senza dubbio hanno una ragione, ma che al Nord vengono visti come la prova di un atteggiamento “di parte” del governo nazionale, come se la coperta corta fosse sempre tirata da una parte sola e che in questo sistema Milano e il Nord perdano sempre. Non è solo l’impressione della Lega, è il sentimento espresso anche dalle istituzioni milanesi e lombarde e da centinaia di amministratori locali che gestiscono i propri comuni con oculatezza, e ai quali va tutta la nostra solidarietà. Noi crediamo che questa impressione non sia giusta, e che il Governo opera e opererà verso la libertà e con criteri di imparzialità. Ma adesso occorre dare un segnale di attenzione a Milano, a Malpensa e alla Padania, sia in termini di infrastrutture, sia in termini di liberalizzazione. Il provvedimento in discussione già contiene un primo esempio, un emendamento che va nel verso della concorrenza e del libero mercato. Grazie per questo alla Lega che l’ha proposto, al Presidente Giorgetti che ne ha voluto l’approvazione e ai relatori che l’hanno recepito. Nel provvedimento su cui si chiede la fiducia vi sono anche altre misure molto positive, che hanno lo scopo di rilanciare la nostra economia e il nostro tessuto produttivo. In questo quadro economico suona però offensivo che i vertici di CAI tolgano il trasporto merci proprio mentre si discute di competitività delle nostre esportazioni. Quindi ed infine – trattandosi qui di un voto di fiducia – la Lega rimarca le tante positività dell’azione di governo di questi mesi, dalle misure sulla sicurezza, alla delegificazione, alle importanti questioni affrontate e da affrontare in tutti i campi, a partire dal Federalismo fiscale. Il Governo ha svolto e svolge un’azione positiva. Sarebbe pazzo, illogico e falso dire il contrario. E’ per questo che la Lega rinnova la fiducia al Governo, credendo fermamente che mai come oggi si abbia la possibilità di cambiare. La Lega – conclude Reguzzoni rivolgendosi al governo – ribadisce con forza la questione di Malpensa e, nel votare la fiducia, confida in una sua risposta, quella libertà e l’attenzione ai territori che sono il cardine fondante della nostra alleanza».

 

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Pubblicato il 14 Gennaio 2009
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