Tutto il Nord intorno a Malpensa

"Malpensa Day" con Penati: "Piena adesione delle istituzioni presenti". Rizzi: "Il governo mantenga le promesse". Incontro Bossi-Berlusconi a Roma

Piena adesione di tutte le istituzioni presenti oggi al primo incontro del "Malpensa Day", organizzato dalla Provincia di Milano, al documento per la difesa di Malpensa proposto dal presidente Filippo Penati. Dall’incontro è emerso che il ruolo centrale di Malpensa, che deve tornare ad essere un grande aeroporto intercontinentale, va riaffermato con una funzione di carattere nazionale e l’unica prospettiva di rilancio, ad oggi, è quella della liberalizzazione dei diritti di volo. In concreto vanno rivisti immediatamente gli accordi bilaterali in modo da consentire un regime di open sky con il più ampio numero di paesi possibili e tale da garantire a vettori italiani e stranieri la possibilità di esercitare le rotte da Malpensa abbandonate dalla vecchia e nuova Alitalia. Altra questione condivisa è quella relativa all’attenzione sulle ricadute occupazionali. Al tavolo erano presenti, oltre al presidente della Provincia di Milano Fillippo Penati e ai vertici di Sea, il presidente della Provincia di Varese, Dario Galli, il presidente della Provincia di Novara, Sergio Vedovato, il presidente della Provincia di Verbano Cusio Ossola, Paolo Ravaioli, le Camere di Commercio di Milano, Novara, Verbania e Varese, il presidente del Cuv, Mauro Cerutti, il consorzio dei comuni limitrofi a Malpensa e alcuni sindaci dell’area interessata. I dirigenti Sea hanno fornito informazioni dettagliate sui danni che subirà lo scalo lombardo se le rotte non verranno liberalizzate, sia come infrastruttura, motore dello sviluppo economico locale, che come azienda, in termini occupazionali. Gli incontri proseguono nella mattinata con le parti sociali,  i sindacati, i datori di lavoro e le associazioni di consumatori.

 

Nel frattempo Lufthansa ha confermato di non aver mai avanzato un’offerta per entrare nel capitale di Alitalia: il presidente del consiglio Silvio Berlusconi nella giornata di ieri (7 gennaio) ha di fatto spalancato la porta ad AirFrance, scatenando l’ira del senatore e leader della Lega Nord Umberto Bossi che ha bollato la scelte del governo come una “stupidaggine”. I due si incontreranno oggi a Palazzo Grazioli: con loro anche il sindaco di Milano Letizia Moratti e i vertici di Cai, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli.  

 

Il Carroccio non ha mai fatto mistero di preferire Lufthansa nell’ottica della promozione di Malpensa: il problema politico dei leghisti nei confronti dell’elettorato del Nord è evidente, dato che i padani hanno improntato buona parte dell’ultima campagna elettorale proprio sulla difesa dello scalo varesino dall’”assalto” francese ed ora si trovano costretti a dover spiegare a lavoratori ed elettori l’affossamento del piano del governo-Prodi, la spesa di soldi pubblici per salvare una compagnia aerea che sceglie Fiumicino, si mette in mano francese e dismette voli a Malpensa. Da più parti, Lega compresa, si chiede al governo di liberare gli slot, rinegoziare i patti bilaterali (al di là delle concessioni in deroghe fatte dall’Enac in questi mesi) e “costringere” Cai a rivedere le strategie di mercato innanzitutto sul cargo, che a Malpensa verrà abbandonato il 13 gennaio: i tempi per le trattative internazionali però sono lunghi e resta da capire se ci sono realtà interessate a subentrare negli spazi lasciati vuoti da Alitalia a Malpensa. «Vediamo che c’è da parte del governo l’intenzione di non penalizzare Malpensa. Benissimo, purchè alle parole seguano i fatti – commenta il senatore della Lega Nord Fabio Rizzi -. Prendiamo atto che c’è da parte del governo di non penalizzare nessuna parte del paese; non è altro quello che chiediamo da mesi. Le alternative sono due: creare un hub collegato a Lufhtansa su Malpensa, assolutamente compatibile con l’hub Cai-Air France di Fiumicino o, in alternativa, la liberalizzazione degli spazi aerei di Malpensa che non è altro che il contenuto dell’ odg, accolto dal governo, che il sottoscritto ha presentato nel lontano mese di giugno. Noi non chiediamo altro sarà la legge di mercato, e non il governo, a non penalizzare il territorio più produttivo della nazione». Ad avvantaggiarsi di tutta questa situazione potrebbe proprio essere Lufthansa, che da inizio febbraio partirà con il progetto di sbarco a Malpensa con il nuovo marchio Lufthansa Italia: Alitalia o no, se vengono liberalizzati gli slot e rivisti i patti bilaterali, proprio i tedeschi potrebbero coprire importanti quote di mercato dal Nord Italia verso il mondo.

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Pubblicato il 08 Gennaio 2009
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