Fuoco senza quartiere
I tanti incendi degli ultimi giorni hanno riguardato residenze storiche e appartamenti. Oltre al vento spesso ci si mette lo stato delle canne fumerie: ecco i consigli dei lettori
Tanti incendi nelle ultime ore. In fiamme sono andate residenze nei salotti della città, appartamenti, corti storiche e diversi altri edifici. Colpa del vento e dell’imprudenza, ma in molti si sono chiesti cosa succede i provincia. I primi come al solito sono i lettori, più che altro preoccupati per i danni che il fuoco può provocare ai tetti delle abitazioni. Ma c’è dell’altro: in molti si domandano se l’infiammabilità dei tetti in momenti critici come quelli di questi giorni non dipenda dalla scarsa qualità dei materiali impiegati nella costruzione piuttosto che da altro.
Altri lettori si spiegano invece il motivo della “miracolosa” resistenza alle fiamme della propria abitazione. “Sono 4 anni che la mia stufa funziona che è una meraviglia” scrive Giovanna, e il motivo è il buon isolamento della canna fumaria: “Quando ho costruito il mio tetto – scrive la lettrice – , l’impresa è uscita con la canna fumaria di metallo oltre il colmo del tetto, l’ha rivestita di vetro ceramica e poi ha messo materiale refrattario per isolare la canna fumaria dal legname oltre il colmo, creando cosi l’innesto con il comignolo prefabbricato. Chi ha fatto questo lavoro è un artigiano cosciente, una ditta di posa tetti molto competente e un direttore dei lavori presente sul cantiere, che né hanno visti di tetti bruciare”.
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