Pillastrini: “Segnali importanti di crescita”

Il tecnico svela la possibilità di sostituire Childress per qualche gara e ricorda: "Sono stato chiamato per migliorare il gruppo, prima ancora che per vincere subito"

Rinfrancato dalla prestazione dei propri giocatori  anche dalla fiducia dei tifosi che all’uscita dal campo (foto di S. Raso) lo invocano a gran voce, coach Stefano Pillastrini si presenta in sala stampa iniziando le interviste con i complimenti ai giocatori ma proseguendo con una puntualizzazione importante: «Vi ricordo che quando sono stato chiamato qui, l’obiettivo principale che mi è stato chiesto di raggiungere non è la vittoria a tutti i costi del campionato, bensì un lavoro di crescita con il gruppo. Chiaro che proveremo a vincere, ma questa sera ho visto grandi passi avanti dal punto di vista del futuro. Magari non avremo avuto un giovane da oltre 20 punti come già accaduto con Martinoni, però Passera e Gergati hanno fatto cose molto buone ma anche Genovese, Martinoni e Antonelli hanno disputato una partita positiva. Poi Galanda è stato bravissimo e Lauwers importante in certi momenti delicati, come Cotani è stato fondamentale soprattutto in difesa contro Davis».

 

 

 

Il tecnico di Cervia poi svela una novità riguardo Childress: «Potremmo sostituirlo temporaneamente, finché recupera dall’infortunio. Anche per questo mi sono arrischiato a utilizzarlo questa sera, e per fortuna senza danni ulteriori».
Sugli altri assenti, Dickens e Nikagbatse, Pillastrini è ottimista: «Spero che a inizio settimana Kaniel possa tornare ad allenarsi. Lui ora è fermo da una decina di giorni e ha bisogno di tornare a lavorare: oggi come avete visto era in panchina ma ho preferito non farlo giocare, perché è senza allenamento. E anche Misan mi auguro che sia vicino al rientro».

 

Infine il “Pilla” dà la sua lettura sull’andamento del match. «Scafati è una squadra molto pericolosa, con giocatori che con mezzo metro di spazio ti puniscono. Inoltre l’Harem corre comunque tanto e da parte nostra non era possibile più di tanto rallentare il gioco anche perché in quel modo avremmo rischiato di “pensare troppo” e non seguire il nostro istinto. Quindi abbiamo provato a lasciarli andare a mille all’ora, però cercando di portarli a conclusioni forzate. Inoltre proprio dalla difesa sono nati tanti contropiedi o azioni veloci e così si spiegano i 102 punti».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Febbraio 2009
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