Berlusconi: “20 milioni di posti di lavoro in meno”

Ha mostrato tutta l’evidenza della crisi il G8 sul lavoro che si svolge a Roma: tanto da fare affermare al capo del governo Italiano Silvio Berlusconi che «Il lavoro che comincia a venire meno, a seguito di una crisi che investe tutto il mondo. Le previsioni sono negative e si parla di 20 milioni di posti di lavoro in meno entro il 2010. C’é una grande preoccupazione».

Il presidente del Consiglio, per rimediare a questo ha annunciato di voler proporre un "social pact" ai governi che parteciperanno al G20 di Londra. Un "patto globale che possa sostituire al pessimismo l’ottimismo, alla sfiducia la fiducia e trasformare la paura in speranza". «Garantiremo a tutti -spiega ancora una volta il premier- che usciremo dalla crisi senza lasciare nessuno indietro e -aggiunge – lavoreremo insieme per uscirne».

«Ci troveremo davanti due anni di difficoltà in cui dovremo rinunciare ad alcuni interventi. Non sono spaventato se ci sarà un aumento del debito pubblico per affrontare una spesa provvisoria che è la prima necessità», ha aggiunto Berlusconi , parlando della possibilità di aumentare i fondi per i sussidi ai lavoratori. «Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».

Il premier ha poi ribadito «un no assoluto al protezionismo che porta solo danni». Il governo, ha infine aggiunto il premier, intende aiutare «chi vuol diventare imprenditore» e lo sviluppo di nuove imprese e pensa di escludere «da qualsiasi tassazione per i primi tre anni» le nuove iniziative imprenditoriali. «Intendiamo attivare forme di incoraggiamento all’imprenditorialità e all’autoimpiego. Anche questo significa non restare con le mani in mano: daremo incentivi a chi, nel caso restasse senza lavoro, decidesse di dedicarsi a forme di intrapresa personale».