Confidi Varese diventerà lombarda

Ultima assemblea per Confidi Varese. Il consorzio che fa capo all’Unione degli Industriali della Provincia di Varese diventerà da settimana prossima parte del più grande Confidi Lombardia. Lunedì la firma a Brescia

Un ammontare di finanziamenti garantiti pari a 117 milioni di euro. Un importo medio per operazione di oltre 145mila euro. Una base associativa di 1.432 unità imprenditoriali, in crescita del 4,3% rispetto ai livelli dell’anno precedente. Sono questi i numeri con cui si è chiuso il bilancio delle attività 2008 del Confidi Varese, il consorzio che fa capo all’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Il documento è stato approvato durante l’assemblea annuale dei soci. L’ultima della sua storia cinquantennale. Da oggi, infatti, il Confidi Varese assume una nuova veste. Insieme a quelli di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Pavia e Sondrio confluirà, per fusione in Confidi Lombardia. Un’assemblea straordinaria del Confidi Varese aveva deliberato l’approvazione dell’operazione a fine novembre. Che a inizio di settimana prossima diventerà ufficiale. L’atto di fusione verrà sottoscritto lunedì a Brescia. Nascerà così un soggetto in grado di rispondere ancor meglio alle esigenze delle imprese del territorio, che rimarrà il punto di riferimento di tutta l’attività. Si cresce, dunque, rimanendo, però, fedeli a se stessi.

“Il nuovo Confidi – ha spiegato Piero Giardini, Presidente del consorzio varesino che assumerà la carica di Vicepresidente del Confidi Lombardia – nasce fortemente caratterizzato da criteri di continuità operativa, con un immutato legame con i rispettivi territorio provinciali, tale da garantire a tutti i soci non solo il mantenimento delle attività presso le attuali sedi, ma anche un modo di operare del tutto simile a quello odierno, nel pieno mantenimento degli standard qualitativi sino ad ora forniti”.

Il radicamento in provincia, pur in una struttura dalla portata lombarda, non verrà meno. Anzi. “La nuova realtà – continua Piero Giardini – potrà non solo garantire, ma anche incrementare i vantaggi connessi ad un accesso al credito facilitato ed economicamente conveniente. Confidi Lombardia nel suo insieme potrà contare su una base associativa di 11mila soci ed avrà una presenza su tutto il territorio regionale”. Dal punto di vista operativo, in provincia di Varese i comitati tecnici d’area di Varese, Busto Arsizio e Saronno, vengono confermati. Il presidio capillare del territorio rimane. A dimostrarlo anche il fatto che Gino Soana, fino a ieri Vicepresidente del Confidi Varese, entrerà nel Consiglio di amministrazione di Confidi Lombardia e la creazione della figura di direttore della sede locale della provincia di Varese del consorzio lombardo, che verrà assunta da Marco Crespi, fin qui Segretario del Confidi Varese.

Questo il nuovo scenario, a partire da lunedì. Ieri, però, i conti sono stati fatti sul passato, analizzando la situazione dell’accesso al credito in un momento particolarmente difficile per l’economia nazionale e locale. Uno scenario di fronte al quale, ha tenuto a precisare Piero Giardini, “il Confidi Varese ha voluto essere sempre più vicino alle necessità finanziarie delle imprese, sostenendo processi di sviluppo, di ricerca, di innovazione e di internazionalizzazione”. Con successo. Nonostante la crisi, infatti, il Confidi ha mantenuto, in generale, le proprie posizioni. Con delle sorprese.

“Abbiamo registrato – ha spiegato Piero Giardini nella sua relazione di bilancio – un fortissimo incremento degli anticipi chiesti alle banche sulle operazioni di esportazione: +11,76% in termini di domande, +68,26% in termini di importo”. Segno della volontà degli imprenditori di continuare a presidiare i mercati esteri, al di là delle difficoltà contingenti. Stabili, inoltre, le domande portate avanti per finanziare gli investimenti, che si ritagliano ancora una fetta consistente degli importi totali concessi: una quota pari al 22,05%. “Particolare attenzione – ha detto Piero Giardini – è stata posta alla finanziabilità di progetti di sviluppo aziendale e di rilancio dell’attività produttiva. La stretta collaborazione con gli istituti di credito convenzionati ha consentito di elaborare, a questo proposito, specifici interventi”.

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Pubblicato il 24 Aprile 2009
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