“Più soldi ai comuni”, il Pd torna alla carica

Rivedere i meccanismi di calcolo del patto di stabilità e lasciare il 20% dell'Irpef agli enti locali, due richieste che il coordinamento chiede per ottenere soldi per gli investimenti locali

Proseguono le iniziative d’intervento sugli enti locali del Partito Democratico, obiettivo: dare concretezza al federalismo fiscale. «Un provvedimento – dice Alessandro Alfieri (nella foto a destra) responsabile per gli enti locali del Pd- che troppo spesso viene sbandierato dalla destra come un obiettivo raggiunto, ma che in realtà rischia di rimanere solo sulla carta».

Su questa linea il coordinamento del Partito trasmetterà a tutti i comuni della provincia due tipi di provvedimenti. Uno viene definito una sorta di “pezza” al federalismo, mettendo all’ordine del giorno la richiesta, in attesa del riassetto del sistema di finanziamento dei comuni, di poter trattenere il 20% del gettito dell’Irpef.
«Con i soldi che ne deriverebbero cambierebbe completamente il modo di affrontare i problemi locali – ha detto il segretario provinciale Stefano tosi (nella foto a sinistra) – la nostra proposta è sostenuta da molti degli amministratori locali, sia di destra che di sinistra, oltre che dall’Anci».

Il secondo punto di intervento del Pd è una forte sollecitazione affinchè vengano modificati i meccanismi di calcolo del patto di stabilità, un problema sollevato in modo trasversale dalle forze politiche, in particolare in modo da poter consentire l’utilizzo immediato dei residui passivi, degli avanzi di amministrazione e dei proventi del patrimonio immobiliare.
«Questi finanziamenti – ha commentato il consigliere Fabrizio Mirabelli (nella foto a sinistra)– servirebbero per finanziare gli investimenti locali, infrastrutture, manutenzioni e opere per rilanciare l’economia locale».
«Opere concrete da attuare sul territorio – aggiunge Alfieri – soldi che servirebbero ai comuni per attuare gli investimenti, programmare il loro futuro, e aiutare le famiglie in un periodo di crisi economica forte come quello che stiamo vivendo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Aprile 2009
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