Nell’Italia di Facebook va alla sinistra la maggioranza di Camera e Senato

Secondo una ricerca universitaria sempre più politici italiani hanno creato il loro presidio sul web. Molti, però, non sembrano in grado di sfruttare al meglio lo strumento

Obama ha fatto scuola, e non era difficile prevederlo. Barack non è solo il primo presidente di origini afroamericane degli Stati Uniti, è anche il primo presidente dell’era dei social network. Viste le evidenti difficoltà ad emularlo sul primo aspetto, i politici italiani stanno provando almeno a "prendere esempio" sull’uso che Obama ha fatto di Facebook, blog, Twitter e simili.

Il docente di Comunicazione Interattiva della Sapienza di Roma, Stefano Epifani, ha provato a fare una prima rilevazione dell’attività dei politici italiani sul web, pubblicata in anteprima sull’allegato di Repubblica Affari & Finanza. I risultati parlano chiaro: ad oggi il 68% dei deputati italiani ha una presenza in rete, di qualsiasi forma (blog, Facebook, Twitter o simili). Minore il numero dei senatori (pari al 53%).

Non tutti i politici, però, sono bravi blogger. Anche se l’alta incidenza farà gridare al miracolo i più ottimisti, il docente segnala come molti politici tendano ad usare questi strumenti solo nei periodi di campagna elettorale. Inoltre, sfruttano poco l’interattività, usando il web alla stregua di una tv personale. Insomma, le due lezioni fondamentali della comunicazione politica on-line (che, nel 2009, si trovano praticamente riassunte in manualetti da 100 pagine) non sono state recepite: i politici italiani non sanno fare campagna elettorale permanente e non sanno attivare un dialogo diretto.

Certo, non tutti sono uguali. Antonio Di Pietro, ad esempio, investe in Rete da molto tempo: tra profili su Second Life e appuntamenti settimanali su Youtube, si deve concedere all’Italia dei Valori una forte attenzione al mondo del web (e una non casuale vicinanza al blog di Beppe Grillo). Maria Stella Gelmini ha stupito tutti con un profilo su YouTube, salvo poi essere sommersa dalle polemiche per qualche censura di troppo nei commenti ai suoi video. Brunetta ha un blog molto seguito: da lui e dai suoi lettori, così come fanno i veri blogger.

Per concludere, visto che siamo in Italia e non resistiamo alla tentazione di politicizzare ogni cosa, la domanda fatidica: i social network sono di destra o sinistra? Se li chiamano "social" la sinistra non sa resistere; al centrosinistra va infatti il primato per parlamentari (68% contro il 55), deputati (71%-58%) e senatori (63%-51%). Sempre di sinistra sono, attualmente, le uniche web-tv italiane degne di nota: YouDem e RED. Ancora una volta, però, il tentativo non porta sempre a buoni risultati: l’ispirazione deriva dalla web-tv di Al Gore Current, la resa tecnica, gli ascolti e la qualità stanno su un altro pianeta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Maggio 2009
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