Piano Casa lombardo, Legambiente: “Non si esce dalla crisi con il fai da te edilizio”

Il Cigno Verde preoccupato per l'impatto su un territorio già devastato: "Il piano casa dell'assessore non rilancerà l'edilizia ma affosserà la Lombardia più bella: quella dell'agricoltura, dei parchi e dei centri storici"

“E’ assurdo che interventi oggi definiti come abusivi vengano trasformati quasi per magia in interventi legali, e che per rilanciare l’economia si deroghi per un periodo di 18 mesi alla disciplina che tutela il paesaggio e l’assetto del territorio”. Così Sergio Cannavò, responsabile del Centro di Azione Giuridica di Legambiente Lombardia, dopo le dichiarazioni, definite "inquietanti", dell’assessore Boni che annuncia un Piano Casa "devastante" per il paesaggio lombardo. “L’assessore ci spieghi – prosegue sarcastico Cannavò – se le norme che tutelano il paesaggio hanno ancora una loro ragion d’essere, e allora non si capisce perché queste debbano venir meno in un periodo di crisi. Oppure, se sono norme inutili, allora perché non abrogarle per sempre?”.

Le norme di tutela e le competenze attribuite dalla legge alle Soprintendenze infatti rispondono all’esigenza di tutela di beni giuridici di rango costituzionale che nulla hanno a che fare con l’economia, sarebbe sbagliato accantonarle con la speranza di rilanciare il mercato dell’edilizia. Tra le proposte a cui fa riferimento l’assessore, particolarmente gravi appaiono, poi, le disposizioni che permettono di destinare a uso residenziale gli edifici agricoli: ciò determinerebbe un conflitto insanabile, che porterebbe alla morte di molte aziende agricole. Così come sarebbe deleterio permettere interventi in deroga ai piani dei parchi regionali o consentire a chi in passato ha compiuto abusi edilizi di accedere ai benefici del cosiddetto “piano casa”, che diverrebbe una specie di “condono aggravato”.

“L’assessore Boni non smette di stupirci – dichiara Damiano Di Simine, Presidente di Legambiente Lombardia – dopo aver promesso un giro di vite sulla deregulation urbanistica, ha prodotto nei giorni scorsi un provvedimento che permette di fare tutto anche in assenza di PGT comunale e ora, con il suo Piano Casa, invece di promuovere l’edilizia di qualità, dà il via libera al mercato semisommerso della ‘superfetazione fai-da-te’: in pratica ogni stravolgimento sarà possibile, anche nei centri storici e nei parchi. Dopo la crisi ci troveremo a vivere in una Lombardia più brutta?”.

Secondo Legambiente, per rilanciare l’economia servirebbero incentivi e sgravi fiscali per gli imprenditori che investono sulla qualità, soprattutto nel settore edilizio dove è urgente un progetto di formazione e aggiornamento, per permettere a chi opera in questo settore di puntare sulla qualità edilizia e sull’efficienza energetica da attuare con interventi di ristrutturazione o ricostruzione, senza consumare suolo libero. Un intervento “di sistema” in questo comparto determinerebbe benefici non solo per l’edilizia, ma anche nell’indotto rappresentato dalle piccole e medie imprese nonché nell’artigianato, dove si creerebbero migliaia di nuovi posti di lavoro per migliorare, e non per peggiorare, la qualità dell’edilizia lombarda. Ciò senza nulla togliere agli investimenti necessari a rispondere al bisogno abitativo dei nuclei a basso reddito, attraverso interventi importanti nelle periferie urbane che rispondano ad adeguati requisiti di efficienza energetica.

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Pubblicato il 23 Maggio 2009
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