“Un vero writer non imbratta monumenti”

L'episodio dei graffiti sulla Chiesa della Motta ha scatenato il dibattito tra i lettori. Amanti dell'arte e writer professionisti si confrontano, alla ricerca di una soluzione

Il dibattito sui graffitari non è qualcosa di nuovo, ma un nuovo fatto di cronaca ha riacceso la discussione tra i lettori. Lunedì, come ci ha segnalato con indignazione Mario Carabelli, sono stati ritrovati dei graffiti sulla chiesa della Motta. Il giudizio di Carabelli è, comprensibilmente, crudo:

Galleria fotografica

La Motta imbrattata 4 di 9

"Sto già immaginando la sua espressione contrariata ma, personalmente, trovo l’arte qualcosa di diverso dal voler imbrattare muri e luoghi comuni. L’arte ha degli spazi precisi dove poter esprimere le proprie capacità e, spero, voler trasmettere il proprio pensiero artistico con i propri valori tramite i colori, le forme, le espressioni. Da sempre, l’arte figurativa è sinonimo di cultura, ma una cultura che cresce con i canoni civili. Oggi i graffiti sono esclusivamente segno di degrado, diseducazione, arroganza. E non da meno, la falsa cultura sociale, porta addirittura alcune Circoscrizioni di Varese a dare anche soldi per la loro realizzazione. A questi politici il mio invito a devolvere quei soldi per RIFARE la facciata della chiesa della Motta BARBARAMENTE rovinata dal solito stupido graffitaro. A coloro che, invece, si identificano come graffitari “veri” l’invito alla realizzazione di opere vere in spazi idonei come è successo ad Arcumeggia, a San Fermo o ad Atri ma, sicuramente, vedendo quelle opere, difficilmente vorranno proseguire sulla strada professionale della pittura".

Alla provocazione, oggi, risponde Andrea Borsetto, uno dei più noti writer professionisti della provincia. Il giudizio del "Borse", come viene spesso soprannominato, è in realtà parzialmente in linea con quello di Carabelli:

"Sono uno dei "frustrati" citati da Mario Carabelli (cerchi pure di me su varesenews gli articoli sui cavalcavia di Buguggiate e Gavirate). Poichè ritengo di essere mediamente inserito nel mondo civile, mi permetto di rispondere in merito allo scempio citato.
Le assicuro che il 90% (non posso escludere un 10% di scriteriati) dei miei "colleghi" frustrati ritiene le scritte sulle chiese e sui monumenti in genere uno scempio come lei giustamente lo definisce. Io stesso, forse viziato dall’essere cattolico praticante, quando ho visto la Motta fresca di restauro così pasticciata ho rivolto qualche improperio ai responsabili.
Senza volerli assolutamente giustificare, questi sono dei ragazzini che hanno appena approcciato l’arte del writing e complice l’adrenalina, la scarsa maturità e qualche birrino di troppo si sono scaraventati su quel bel muro bianco. La maggior parte di loro smetterà di dipingere\vandalizzare in tempi brevi, e a loro memoria resterà solo un inutile atto vandalico.
Alcuni cresceranno (umanamente e artisticamente) e se siamo fortunati si accorgeranno della stupidità del loro atto.
Criticare le circoscrizioni che promuovono spazi legali o commissionano graffiti è ingiusto e poco utile alla risoluzione del problema: l’identificazione di spazi legali e commissioni offrono una dimensione di legalità importantissima e spesso una via per migliorare gli spazi urbani."
.

Una possibile mediazione, ed un atto concreto, sono invece l’oggetto della lettera di Luisa Oprandi, che racconta la scelta di un piccolo borgo di coprire dei graffiti con un nuovo dipinto d’artista:

"Ciao,
vi invio la notizia ( e la foto relativa) riguardanti l’inaugurazione di un dipinto su muro del pittore Castiglioni nella piazzetta panoramica del borgo celtico di Penasca.
Per rimediare alle scritte e alle brutture di chi non si cura del bene comune…una collaborazione tra il proprietario di una casa che affaccia sulla piazzetta stessa, il pittore (che è sanfermino) e il gruppo culturale "Amici di S.Fermo…ha portato a pensare, progettare e realizzare questa opera d’arte.
Un segno bello, direi, della passione per il proprio teritorio e un modo per stimolare anche le amministrazioni pubbliche a valorizzare maggiormente questo borgo paesaggistico e artistico interessante."

Esiste un allarme graffiti nella provincia di Varese? Quale soluzione proporreste alle autorità? Dite la vostra nei commenti a questo articolo.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 23 Giugno 2009
Leggi i commenti

Galleria fotografica

La Motta imbrattata 4 di 9

Galleria fotografica

Graffiti a Buguggiate 4 di 11

Galleria fotografica

Il murales a Buguggiate 4 di 8

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.