Un viaggio alla scoperta dell’antico Egitto
Con “La settimana Egizia”, il tradizionale appuntamento che da martedì 2 a domenica 7 giugno sarà ospitato al Museo archeologico Paolo Giovio
Un tuffo nella storia degli antichi egizi. Con “La settimana Egizia”, il tradizionale appuntamento che da martedì 2 a domenica 7 giugno, sarà ospitato al Museo archeologico Paolo Giovio, di Como.
Quest’anno, il programma prevede per martedì dalle 10 alle 13, la “collezione egizia senza segreti”, con una guida a disposizione del pubblico.
Quest’anno, il programma prevede per martedì dalle 10 alle 13, la “collezione egizia senza segreti”, con una guida a disposizione del pubblico.
Giovedì, alle 17, ci sarà una visita guidata alla sezione dedicata all’antico popolo, con una collezione tutta da scoprire.
A seguire la dottoressa Isabella Nobile, conservatrice del museo, illustrerà le prime scoperte legate al restauro della mummia Isiuret.
Sabato, dalle 15 alle 16.30 ci sarà il laboratorio creativo per bambini dal titolo “Officina egizia”.
Il museo archeologico ospita un’importante collezione di reperti egizi, donati da Alfonso Garovaglio, collezionista dell’Ottocento.
La collezione si compone di quasi 1000 pezzi (usciabti, amuleti e scarabei, canopi, bronzetti etc) tra i quali spicca per importanza e per eccezionalità un sarcofago in cartonnage del IX secolo a.C. che conserva ancora al suo interno la mummia di una sacerdotessa del dio Amon, Isiuret.
Il sarcofago, con la mummia al suo interno, era stato donato nel 1819 dal Khediveh d’Egitto Mohammed Ali al signor Baldassarre Valerio, accompagnato dall’indicazione di essere stato estratto dalle "Piramidi di Menfi": tuttavia i nomi, i titoli e la tipologia del sarcofago riportano sicuramente ad un rinvenimento di area tebana. Il sarcofago è in realtà un involucro di cartonnage, costituito cioè da vari strati di tela stuccata e accuratamente dipinta, e applicato quindi direttamente sulla mummia: presupponeva la presenza di un secondo sarcofago esterno, in legno, ora perduto. L’involucro è stato tagliato orizzontalmente alla fine del secolo scorso: la mummia della defunta Isiuret era completamente fasciata e legata con un nastro di lino lungo sette metri che girava intorno al corpo. La decorazione del sarcofago è costituita da numerose immagini di divinità accompagnate da iscrizioni che invocano protezione per la defunta, suddivise in riquadri.
Le iscrizioni più lunghe, sui fianchi e sulla parte del sarcofago corrispondente alle gambe, riportano il nome, i titoli e la genealogia completa della defunta. Isiuret, il cui nome significa "Iside la Grande", era una sacerdotessa del dio Amon di Tebe. In particolare ricopriva tre importanti cariche sacerdotali legate alla triade divina adorata a Tebe: "suonatrice di sistro di Amon", "cantatrice del coro di Mut" e "balia di Khonsu fanciullo".
Il sarcofago, con la mummia al suo interno, era stato donato nel 1819 dal Khediveh d’Egitto Mohammed Ali al signor Baldassarre Valerio, accompagnato dall’indicazione di essere stato estratto dalle "Piramidi di Menfi": tuttavia i nomi, i titoli e la tipologia del sarcofago riportano sicuramente ad un rinvenimento di area tebana. Il sarcofago è in realtà un involucro di cartonnage, costituito cioè da vari strati di tela stuccata e accuratamente dipinta, e applicato quindi direttamente sulla mummia: presupponeva la presenza di un secondo sarcofago esterno, in legno, ora perduto. L’involucro è stato tagliato orizzontalmente alla fine del secolo scorso: la mummia della defunta Isiuret era completamente fasciata e legata con un nastro di lino lungo sette metri che girava intorno al corpo. La decorazione del sarcofago è costituita da numerose immagini di divinità accompagnate da iscrizioni che invocano protezione per la defunta, suddivise in riquadri.
Le iscrizioni più lunghe, sui fianchi e sulla parte del sarcofago corrispondente alle gambe, riportano il nome, i titoli e la genealogia completa della defunta. Isiuret, il cui nome significa "Iside la Grande", era una sacerdotessa del dio Amon di Tebe. In particolare ricopriva tre importanti cariche sacerdotali legate alla triade divina adorata a Tebe: "suonatrice di sistro di Amon", "cantatrice del coro di Mut" e "balia di Khonsu fanciullo".
Quest’anno però non sarà possibile ammirare la mummia di Isiuret con il suo sarcofago dipinto perché è in restauro. La conclusione dell’intervento è prevista per fine anno.
Tutti gli eventi della settimana, sono ad ingresso libero.
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