Walter Gadda e Mariella Perani alla Sala Del Torchio

Pittura e scultura a confronto

Sculture di Mariella Perani e dipinti di Walter Gadda: si potrebbe così sintetizzare la mostra in corso da sabato 30 maggio nella Sala del Torchio di Balerna. In effetti quelle della Perani sono sì sculture, anzi modellature perché in terracotta, ma di un tipo un po’ particolare. Opere che prevedono l’inserimento nel modellato di oggetti simbolici, non più utilizzati in senso funzionale ma simbolico. E così i dipinti di Gadda, che finiscono con l’essere delle installazioni con materiali moderni: plastiche, gomme, ferro, acciaio.
Eppure tutte sono opere con un sicuro impianto classico, sostenute le una notevole abilità artistico-artigianale, ma molto avanti sul percorso della ricerca e della sperimentazione di materiali e di tecniche. Comunque sempre con un forte, decisivo aggancio alle stagioni ormai storicizzate dell’arte moderna e contemporanea: dall’arte povera alla concettuale, dalla pop-art all’oggettuale non senza robusti agganci anche di tipo simbolico. Mariella Perani e Walter Gadda hanno importanti percorsi alle spalle e hanno scelto Balerna per la qualità e la storia dello spazio espositivo e la continuità delle proposte artistiche.
Walter Gadda “sul crinale delle frontiere – scrive Dalmazio Ambrosioni nel catalogo realizzato per l’occasione – ha esposto a più riprese in Ticino, in particolare alla Mosaico di Gino Macconi a Chiasso. L’opera di Gadda parte da un tessuto lombardo ed insubrico, da questo territorio prealpino che tanto ha dato nei secoli alla cultura figurativa. È figlio del Romanico e del Barocco, dell’arte rustica e di quella religiosa, dei “Magistri”, delle migrazioni di “Mastri d’arte” in movimento verso sempre ulteriori frontiere geografiche ed espressive. Che per lui sono la Svizzera d’oltralpi, Germania e Francia dove porta con sé una declinazione ancora più radicale e ancora più poetica del disagio, dell’inquietudine, alfine della delusione ed anche dell’ossessione di chi non è disposto ad adeguarsi, ad accettare l’esasperante rotolare delle cose”. Mantiene uno sguardo critico sull’oggi e sul cosiddetto post-moderno inserendosi in forma propositiva nei percorsi dell’arte moderna, utilizzando strumenti classici e innovativi del fare arte.
Mariella Perani propone opere in terracotta lungo i principali cicli del suo percorso iniziato dalla raffigurazione dell’uovo-cellula, che contiene l’essere e il divenire. Dove la forma tondeggiante – emblematico l’abbraccio protettivo dei “cuscini” – è sinonimo di sicurezza e pacificazione, coesione, espansione, amore…. “La terracotta permette a Mariella Perani – scrive ancora Dalmazio Ambrosioni – di affrontare con familiarità temi raffinati come la sacralità della vita (maternità) potendo agganciare metafore tipiche della cultura popolare (gli angeli) giostrando sul crinale di un sottile divertimento (la precarietà degli equilibri) e affrontando del quotidiano tanto il lato morbido (i cuscini, le vele) quanto l’aspetto misterioso (l’uovo). Magari recuperando dell’arte moderna persino l’intrigante seduzione del ready made, il procedimento secondo cui sia manufatti d’uso che oggetti o presenze quotidiane – ruote, sezioni di tubo, compasso, vecchio libro, bilancino del farmacista ma anche oggetti in plastica e persino vegetali… – sono utilizzati in modo diverso rispetto alla loro funzione originaria. Concettualmente si ricollega a Marcel Duchamp, prima ancora al Cabaret Voltaire di Hugo Ball e più precisamente al Dadaismo, insomma alla Zurigo dei primi decenni del ‘900”. Questo per dire dei tanti agganci alla storia dell’arte
 
MARIELLA PERANI e WALTER GADDA
Balerna, Sala del Torchio
Inaugurazione SABATO 30 MAGGIO ORE 18
Presenta Dalmazio Ambrosioni. Cataloghi in mostra.
Durata: dal 30 MAGGIO al 14 GIUGNO 2009
Orari: da lunedì a venerdì 14,30-18; sabato 15,00-19,00; domenica 10,30-12,30 e15,00-19,00

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Pubblicato il 03 Giugno 2009
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