“I clandestini vivono nelle nostre famiglie”
Andrea Olivero presidente delle Acli nazionali: "Colpisce la totale cecità della legge: che fine faranno le badanti irregolari che assistono i nostri anziani?"
«E ora, che la signora moldava che assiste mia madre diventa una criminale?». E’ uno dei dubbi che si affacciano all’indomani dell’approvazione della legge sulla sicurezza. La situazione di migliaia di badanti irregolari e di migliaia di famiglie italiane che le ospitano e danno loro lavoro è uno dei punti che fa parlare le Acli di «totale cecità del governo».
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani si dicono «seriamente preoccupate» per le conseguenze dell’entrata in vigore della legge sulla sicurezza che il Governo ha deciso di votare con la fiducia, «nonostante i ripetuti appelli alla ragionevolezza – ricordano le Acli – promossi in questi mesi dalle organizzazioni sociali e dal mondo ecclesiale». Le prime preoccupazioni dell’associazione cattolica sono per i diritti fondamentali e la dignità della persona: «Siamo preoccupati – spiega il presidente nazionale Andrea Olivero – per le misure restrittive e punitive che il disegno di legge introduce nei confronti dei cittadini immigrati, andando ad agire nella sfera dei diritti fondamentali e della dignità umana: il matrimonio, la salute, la scuola». Una compressione dei diritti che, unita ai sentimenti di ostilità di una parte crescente degli italiani, rischia di avere effetti catastrofici anche per le persone che vivono e lavorano regolarmente in Italia: «Il Governo dovrà assumersi la responsabilità per aver voluto favorire, nei fatti e nelle intenzioni, un clima pericoloso di paura e di sospetto che alimenterà la clandestinità anziché combatterla, renderà gli immigrati irregolari ancora più invisibili, soprattutto sui posti di lavoro, provocherà forti limitazioni nell’esercizio dei diritti fondamentali, complicando la vita degli stessi immigrati regolarmente residenti».
Le Acli ricordano infine che rimane irrisolta la questione delle ‘badanti’ irregolari e delle decine di migliaia di famiglie che le ospitano, avendo fatto richiesta di assunzione con il decreto flussi senza aver ricevuto ancora risposta. La trasformazione in criminali di questi lavoratori rischia di avere effetti devastanti anche sull’equilibrio e sulla qualità di vita delle famiglie: «Colpisce – commenta il presidente Olivero – la totale cecità del governo di fronte a questioni così evidenti come quella delle lavoratrici immigrate che assistono i nostri anziani. Una cecità – continua Olivero – che tradisce un approccio puramente ideologico al tema dell’immigrazione e, più in generale, una mancanza di visione di futuro, una chiusura al mondo e ai cambiamenti che comunque avvengono e che non si è in grado di governare».
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