Pedemontana, fronte unitario fra espropriati e Comuni

Le due Gorla, Solbiate Olona e Cislago hanno recepito e fatto loro le osservazioni dei comitati di cittadini interessati alle opere dell'autostrada

Uniti per avere voce in capitolo. Così si presentano a fronte di Pedemontana i cittadini interessati da espropri e lavori dell’autostrada, la cui prima pietra pietra dovrebbe essere posata in marzo, giusto in tempo per le prossime elezioni regionali. I residenti della zona direttamente coinvolti dalle opere in programma per la tratta A si sono costituiti in comitato e hanno coinvolto le cinque amministrazioni comunali interessate. Da Cislago, dalle due Gorla e da Solbiate Olona sono giunte risposte tempestive, con tanto di apposite delibere che facevano proprie le osservazioni che il comitato ha affidato ad una società ingegneristica milanese e consegnato il 10 luglio scorso ai Comuni, i quali avevano appena due settimane di tempo per recepirle e inviarle alle competenti autorità. Solo da Mozzate non sono giunti segnali, riferisce il cislaghese Michele Uboldi, ma anche lì vi saranno interessi direttamente toccati.
Convocata la stampa a Villa Durini a Gorla Minore, i comitati hanno potuto contare sulla presenza del “padrone di casa”, il riconfermato sindaco Giuseppe Migliarino, con il collega di Gorla Maggiore Fabrizio Caprioli. Per Solbiate Olona era presente l’assessore ad urbanistica, edilizia e lavori pubblici Maria Cristina De Simone.

«È importante che cittadini e amministrazioni si muovano assieme perchè a Pedemontana giunga voce delle nostre preoccupazioni, e per rendere il più possibile sostenibile quest’opera che andrà a gravare sul nostro territorio» dice Uboldi. Con lui in rappresentanza dei cittadini della zona Carla Castellanza, storica attivista del Cipta gorlese, e Angelo Bruschi da Solbiate Olona. «Il nostro è un lavoro a scala territoriale, è questo il valore aggiunto E vorremmo rendere istituzionale la collaborazione con i Comuni, vista la sollecitudine nel risponderci». Tramontata l’ipotesi che circolava anni fa di limitarsi a raccordare e potenziare strade già esistenti, giunta fin sul tavolo della Regione ma scartata, non resta che limitare i danni.

-Le richieste

«Abbiamo questioni irrisolte della massima rilevanza» premette il sindaco Migliarino, che fra l’altro siede nel consiglio di vigilanza proprio per il tratto A di Pedemontana. «Prima di tutto chiediamo l’allungamento fino alla zona dei boschi del tratto interrato del tracciato autostradale. In un primo tempo era prevista una galleria naturale, poi in sede di progetto preliminare è saltato fuori che avrebbero scavato dall’alto, ufficialmente per preservare la possibilità di utilizzo per la ferrovia della Valmorea…». Con minori costi, ma ben altro impatto sul territorio. Solo a Gorla Maggiore un’abitazione e cinque capannoni dovranno sparire per far posto alla Pedemontana. Succede, quando un territorio è così sovraffollato che case e strade entrano in conflitto per il diritto di occuparlo. L’altra richiesta è di non pagare il pedaggio, «visto che da tempo si diceva di far sfruttare la Pedemontana anche per la viabilità locale in Valle e nella zona del Lura». Quanto alla cantierizzazione, infine, Migliarino e giunta hanno chiesto a Pedemontana di non utilizzare la viabilità interna gorlese (via Garibaldi e Salvo d’Acquisto), già fortemente battuta, per la movimentazione dei mezzi pesanti. «Se non vediamo risposte, non daremo parere positivo al progetto. Fermare l’opera non possiamo, ma almeno ottenere delle mitigazioni sì. E già qualcosa, va detto, qua e là abbiamo ottenuto».
A Solbiate Olona preoccupano invece il viadotto sulla valle e il previsto svincolo di Solbiate-Fagnano. Per il primo, che correrà ad un’altezza sulla valle variabile tra quindici metri sul lato gorlese (interramento) e dieci su quello solbiatese (galleria naturale, con un risvolto grottesco di cui riferiamo a parte) è stata chiesta dal Comune la copertura integrale antirumore con plexiglass. «Ma il Ministero dell’Ambiente obietta» riferisce De Simone. Come a dire: un viadotto in mezzo al parco del Medio Olona va bene, ma la plastica no. «Volevano limitare i panni antirumore ai lati, ma il paese è sopra… e sulla copertura si potrebbero ad esempio mettere dei pannelli fotovoltaici». Perchè no? Quanto allo svincolo, i solbiatesi temono che il traffico si riversi ulteriormente sulle loro strade. In più costringerà a spostare un’attività di floricoltura, presumibilmente con la relativa abitazione. «Purtroppo c’è di mezzo il progetto della cosiddetta dorsale nord, di competenza provinciale: ben difficilmente potremo ottenere l’eliminazione di quello svincolo». Che per Solbiate è inutile.

-Poche illusioni

I cittadini interessati non si attendono comunque grossi risultati, consci della posta in palio. Qualcuno lamentava la scarsa partecipazione alla conferenza odierna: «La gente non si interessa, sono troppo buoni qui in Valle…» diceva una proprietaria, titolare di una delle 22.000 fra parcelle di terreno, immobili e servizi vari (questo il numero riferito da Carla Castellanza) che saranno interessate a vario titolo dall’autostrada. Il progetto definitivo dovrebbe giungere a metà settembre, ricorda sempre Castellanza, poi ci saranno 30 giorni per i ricorsi: «Sembra che io sia stata l’unica a ricorrere già contro quello preliminare. Sul piano tecnico abbiamo lavorato bene, ora è già il tempo, purtroppo, di pensare a quello legale. Non facciamo illusioni però: il Cipe potrebbe anche decidere di approvare il definitivo riservando le nostre osservazioni alle varianti del progetto esecutivo. Peccato che quest’ultimo non possa superare di più del 5% il costo previsto nel definitivo: sarebbe un escamotage per dire “mancano i soldi”, ma certe furbate avvengono» e quindi meglio mettere le mani avanti.

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Pubblicato il 29 Luglio 2009
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