“Sotto gli archi di Sarigo”

L'antico borgo, ha ospitato un singolare colloquio fra parole e colori, fra quadri e poesie incastonati nei sassi dei suoi archi

Sarigo, l’antico borgo, ha ospitato  un singolare colloquio  fra parole e colori, fra quadri e poesie incastonati nei sassi dei suoi archi.
In questo weekend a Sarigo, frazione di Castelveccana, ha avuto luogo la 20° edizione della manifestazione “Sotto gli archi di Sarigo”. Il paese ha subito una metamorfosi trasformandosi in galleria d’arte all’aperto e in auditorium per la recita di poesie. La manifestazione è stata organizzata e gestita dalla Pro Loco di Castelveccana, dall’Associazione “Amici di Sarigo”, sponsorizzata dall’Amministrazione Comunale di Castelveccana e coordinata da Annalina Molteni per la Contrada della Parola e da Antonella Petese per la Contrada del Colore. Il sindaco di Castelveccana Luciano Pezza ha inaugurato la manifestazione auspicando un ulteriore incremento delle esposizioni magari con una parte dedicata ai sapori.
La manifestazione è iniziata venerdì sera a Caldè con la presentazione della raccolta di poesie  “L’ultima inverna “ di Roberto Bramani Araldi.
Il lago è il protagonista di molte poesie, il Lago Maggiore l’unico lago per il poeta che, con le montagne che lo circondano, diventa uno scrigno prezioso di ricordi, di situazioni irripetibili, ma inserite in un paesaggio che è rimasto immutato come “..gli stretti vicoli immutati, si snodano tortuosi..”. La seconda parte della raccolta è dedicata alla satira a volte aspra, a volte ironica, un forma di impegno civile che denuncia le assurdità della nostra società. Le poesie finemente declamate dallo stesso poeta, sono state  inframezzate dalla musica del gruppo “Laveno Brass Quintett” che ha eseguito brani classici e moderni.
Significativa la lettura della poesia “11 settembre 2001” che rievoca la tragica scelta di chi ha dovuto scegliere fra farsi divorare dal fuoco o lanciarsi nel vuoto, accompagnata dell’esecuzione del brano “Il silenzio”.
I versi del poeta hanno descritto ciò che  altri hanno fotografato o dipinto. Lungo i vicoli di Sarigo molte opere rappresentavano il lago, calmo, agitato, il lago specchio di tutto ciò che lo circonda, il lago con i suoi contrasti di luce, il lago che riflette ogni cosa, che incanta con i suoi colori che cambiano a seconda delle stagioni e che seduce per il  dal verde intenso dei boschi, per i fiori che lo colorano  e l’ambiente circostante simile a una tavolozza dai più svariati colori.
Il lago è sempre presente nelle foto di un altro Roberto, Roberto Crepaldi, anch’egli innamorato della pacata dolcezza di Caldè. Il lago è il protagonista della ricerca impressionista del colore dei quadri di Graziano Guglielmi o dei paesaggi lacustri degli allievi della Scuola di Pittura di Antonella Petese “L’Albero d’oro”, di Matilde Grassi, di Giorgio Spizzico e Adriana Toscani.
Il lago ritorna poi nella contrada della parola quando vengono premiati i vincitori del Premio  Letterario “Sotto gli archi di Sarigo” per racconto inedito sul tema “Un mistero del lago”.
Mauro Rossi presidente della giuria annuncia i premi, teste scolpite dallo scultore Rocco Palinuro, e i nomi dei vincitori e dei finalisti.  Il primo premio, consegnato dal presidente della Pro Loco Paolo Albertoli, è stato attribuito a Alberto Tarroni  che si è classificato con il racconto “Anno Domini 1409”, un giallo medievale, ben costruito con tutti gli elementi dell’epoca, coerente e coeso, in cui ogni particolare narrato è indispensabile alla risoluzione finale. Alberto Tarroni, laureato in Scienze Politiche, e membro del direttivo regionale di Lega ambiente,  è un grande appassionato di storia che sfrutta questa sua passione per ambientare ciò che scrive. La seconda classificata è Greta Fantini con il racconto “Il bambino e il drago”, una storia con risvolti mitologici, ambientata in un’atmosfera dark. La terza classificata è Adriana De Carvalho che ha presentato il racconto “Playboy” da lei stessa definito  in gran parte vero.
L’uomo con il suo linguaggio e i suoi sentimenti è pur sempre il protagonista come narrano i poeti presenti alla manifestazione: Karin Andersen, Carla Benecchi, Marco Bin, Gaetano Blaiotta, Alberto Boido, Roberto Bramani Araldi, Silvano Brambini, Enrico Brunella, Angelo Cane, Luca Chiarei, Silvio Dalla Porta Raffo, Adriana Masi e Flavio Moneta. Il ruolo della poesia è stato  esemplificato da una vanga laminata in foglia d’oro, sospesa al di sopra di un vaso dorato, che rappresenta il superamento della funzione propria dell’attrezzo agricolo per divenire simbolo del dissodamento operato dai poeti mediante lo scavo e il successivo affioramento di sensazioni, idee, parole. La Vanga, creazione di Daniela Nasoni, è stata portata per le vie del borgo seguita dai tamburi del gruppo “Musici di Palazzo” di Castiglione Olona che ha sfilato in costume per l’antico borgo in costume rinascimentale. I sentimenti trovano la loro più adeguata espressione nella presentazione del  libro di Maria Giulia Baiocchi e Annalina Molteni “Felicità imperfetta” (NEM Editrice) che si è classificato al secondo posto nel “Premio Nazionale Guido Morselli”. E’ un romanzo epistolare  fra due donne Elena e Magda che si interrogano sul tema della felicità partendo da due differenti posizioni.
L’uomo con i suoi sentimenti trova poi molteplici rappresentazioni grafiche–pittoriche. Lo troviamo nelle litografie, nelle sculture e nei disegni esposti nella raccolta “Grafiche e sculture d’autore”, curata da Gabriella Badi  che ha esposto opere di: Floriano Bodini, Carnovali (il, Piccio), Dario Fò, Amleto Del Grosso, Vincenzo Ferrario, Carl Kollet, Candido, Lazzarin, M. Antime Parietti, Oreste Quattrini, Innocente Salvini, Luigi Sonzini e Vincenzino Vanetti.
Poi la rassegna continua con molti altri artisti.
Angela Ippolito presenta le sue teste tragiche e deformate che vogliono esprimere una propria  interiorità o un terrore che viene dall’esterno, rappresentato da una mano che le vuole afferrare. Marino Boni presenta i suoi alberi o paesaggi dai colori freddi  e po’ tragici, ma anche figure umane di pregevole fattura. Mario Bassi ha appeso  nelle strade di Sarigo delle teste di cavallo, ben inserite nel tema quattrocentesco della manifestazione. L’animo e i sentimenti umani sono spesso tema degli artisti che hanno esposto le loro opere: Tiziano Bartoletti, Roberto Bianchi,Rosa Elvira Colerio Campana, Alessandro Dumassi, Fabio Giacometti, Alessandro Rossi, Francesca Sai,  Giancarlo Temo, e il Cral Whirpool.            
Sabato sera Pierangelo Frigerio, noto studioso di storia locale, ha trattato il tema “L’emigrazione nelle valli del Luinese” introducendo un argomento che è stato illustrato anche da due filmati: il cortometraggio"Lettere a Marta" di Gaetano Maffia e il lungometraggio "Fantasmi del Sud" di Marco Lanzafame.

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Pubblicato il 24 Agosto 2009
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