Su Facebook c’è chi gioca a “Rimbalza il clandestino”

"Rimbalza il clandestino", con un clic. Per qualcuno può essere divertente perfino questo. Il gioco, scopo del quale è respingere con l’uso del mouse i barconi di immigrati che arrivano sulle cose italiane, è apparso su Facebook come applicazione nella pagina della Lega Nord. Lo spazio dedicato al Carroccio sul social network più diffuso del momento è amministrato dal giovane Renzo Bossi e dal collaboratore Fabio Betti.  «L’obiettivo di questo gioco – si legge nell’introduzione – è mantenere il controllo dei clandestini che arrivano in Italia».
Il giocatore vince cliccando sulle barche, dalle più piccole alle più grandi (che ovviamente valgono di più) che appaiono all’improvviso sullo schermo. Ogni colpo andato a segno è premiato con il suono di una gioiosa campanella e se la missione fallisce ecco il messaggio: «Prova ancora. Vedrai che la prossima volta riuscirai a dimostrare di essere un vero leghista».
Tutto ciò stride e non poco con  i titoli delle prime pagine dei quotidiani italiani, quelli che raccontano la strage degli immigrati avvenuta nel canale di Sicilia. I commenti arrivano subito e sono molto duri: "La Lega trasforma, come fa il figlio di Bossi su Facebook, le sofferenze umane in gioco" accusa Giuseppe Fioroni. Dal suo blog e dalla prima pagina di Repubblica Gad Lerner scrive: "Quando un partito di governo come la Lega diffonde su Facebook un gioco di società intitolato “Rimbalza il clandestino”, festeggiando col suono di un campanello la sparizione di ogni barca di migranti, vuol dire che la velenosa ideologia dell’untermensch è di nuovo entrata a far parte del nostro senso comune". Ma intanto Facebook si organizza e il "passatempo" sembra, almeno per il momento, sparito dal web. Spuntano invece nuovi gruppi che invitano a scacciare i razzisti, mentre il sito Articolo21 aggiunge: "La nostra redazione invita gli utenti di Facebook ad inventare un nuovo gioco: "rimbalza l’immaturo". Clicca sul mouse e fai rimbalzare il figlio di Bossi nelle facoltà universitarie italiane di Giurisprudenza. Vince chi lo farà restare più a lungo incollato sui libri di diritto".
La polemica esplode tra chi si indigna, chi contrattacca e chi difende. Ma intanto, il mare nel sud dell’Italia, ha restituito i primi corpi delle vittime della tragedia, quelli purtroppo non sono virtuali.