Gallarate è jazz: grandi ospiti per l’edizione 2009 del festival

La rassegna si terrà da venerdì 9 a domencica 11 ottobre al Teatro Condominio con grandi nomi, tra cui Cafisio e Godard. Spazio alle jam-session e ad incotri a tema

francesco cafisioFrancesco Cafiso (foto a lato) sarà la star che venerdì prossimo aprirà l’edizione 2009 del Jazz Festival di Gallarate, Michel Godard l’ospite d’onore che chiuderà la rassegna l’11 ottobre. Fra i due appuntamenti, un mix di nomi emergenti, nuove proposte e performer di fama. La manifestazione nasce dalla sinergia fra Comune di Gallarate – Assessorato alla Cultura, Centro Espressione Musicale, Fondazione Culturale 1860 Gallarate Città e Amsc. La kermesse promette tre giorni di grande musica, principalmente ospitati dal Teatro Condominio Vittorio Gassman di via Sironi, ma non mancherà, come accaduto negli anni scorsi, il coinvolgimento della Civica Galleria d’Arte Moderna di viale Milano. Completano la proposta un concerto riservato alle scuole e un’attenzione, mai così puntuale, all’editoria e alla produzione di documenti video sul mondo del jazz. Tradizione, innovazione, progettualità sono le parole chiave per descrivere un festival che si propone di attrarre gli appassionati del genere ma anche neofiti e curiosi.

GLI APPUNTAMENTI DEL JAZZ FESTIVAL
In rigoroso ordine cronologico, si parte con la serata che vedrà esibirsi il quartetto che schiera Francesco Cafiso, giovane star internazionale del sax contralto. Ad accompagnarlo al pianoforte un altro giovanissimo talento come Dino Rubino e due colonne portanti del nostro miglior jazz: Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli.
Sabato 10, mattina riservata agli studenti delle scuole superiori cittadine con un concerto-spettacolo del polistrumentista romano Luca Chiaraluce, già noto per le sue collaborazioni con Daniel Humair, pezzoli trioJavier Girotto, Gabriele Mirabassi, Rita Marcotulli, Roberto Gatto. Nel pomeriggio, alle ore 17, nella sala conferenze del Teatro Condominio Vittorio Gassman, spazio al libro fotografico di Patrizio Gianquintieri "My Jazz – Immagini ed emozioni". All’appuntamento parteciperanno l’autore e Alberto Pempinelli. Nell’occasione verrà anche proiettata una produzione audiovideo, elaborata sulle immagini del libro, a cura di Francesca Gernetti.
La sera, sempre al Teatro Condominio Vittorio Gassman, dopo la riproposizione di “Itinerario” di Luca Chiaraluce, largo al grande jazz di Scott Hamilton, sassofonista di chiara matrice mainstream, tra i pochi oggi a preservare uno stile rapportabile a quello di virtuosi come Ben Webster, Coleman Hawkins o Zoot Sims.
Sabato la musica terminerà solo a notte inoltrata perché a conclusione dei concerti inizierà, nel ridotto del Teatro Condominio Vittorio Gassman, una jam-session aperta a tutti i musicisti e naturalmente al pubblico più nottambulo e curioso. Questo per non dimenticare che, se da una parte il Festival ha l’obbligo di premiare progetti musicali consolidati, dall’altra deve portare avanti una tradizione jazzistica che vede nella jam-session il momento d’incontro estemporaneo e libero per eccellenza tra i musicisti.
Domenica 11, doppio appuntamento alle 10.30 alla Galleria D’Arte Moderna di viale Milano. Inizierà lo scrittore e giornalista Flavio Caprera che presenterà il suo nuovo libro edito da Mondadori “Jazz 101” (La storia del jazz in 101 dischi) e, a seguire, un concerto da non perdere con il contrabbassista Marco Gamba e il trombettista Sergio Orlandi, dedicato alle musiche di Nino Rota nel trentennale della scomparsa del grande compositore.
Alle ore 18, nella sala conferenze del Teatro Condominio Vittorio Gassman, incontro con il musicista francese Michel Godard. Un affascinante momento per avvicinare uno dei più interessanti musicisti dell’area del jazz contemporaneo. Alle 21.30, sempre sul palco del Teatro Condominio Vittorio Gassman, apertura di serata riservata al Gabriele Pezzoli Trio (foto sopra), gruppo svizzero, nato a Losanna, capace di proporre un sound affascinante in linea con il jazz di chiara matrice nord europea.
Sulla stessa linea anche il sorprendente gruppo a nome di Francesco D’Auria e Maurizio Aliffi, con ospite Michel Godard. Sette musicisti di grande spessore sul palco, tra i più noti nel nostro paese, che sapranno trascinare il pubblico tra melodie mai scontate e momenti d’improvvisazione totale, fino a dimostrare che il jazz ormai è un pass-partout con il quale è possibile far comunicare stili e generi differenti.
Da sottolineare che in apertura delle serate di venerdì 9 ottobre e domenica 11 verranno proiettati due video sul jazz commissionati dal Gallarate Jazz Festival a giovanissimi videomaker gallaratesi e studenti del Corso di Nuove Tecnologie per l’Arte dell’Accademia di Brera di Milano. In particolare, venerdì si proietterà "Free-form" di Alexander Chiattini e, nella serata di domenica, "Untitled" di Fabio Montagnoli, Donato Fusco, Mattia Pirini e Francesco Pirini.

LA FORMULA DEL FESTIVAL
Alla presenza, fra gli altri, del direttore della Fondazione Culturale 1860 Gallarate Città, Adriano Gallina, “padrone di casa” visto che la maggior parte degli appuntamenti si terrà nel Teatro Condominio gestito dall’ente, e di Nino Caianiello, presidente di Amsc, sponsor della manifestazione, l’assessore alla Cultura, Isabella Peroni, ha sottolineato l’equilibrio fra tradizione e innovazione che caratterizza il settimo Jazz Festival: «La formula è ormai consolidata, così come l’unione di forze che si registra ogni anno fra gli organizzatori. In questa sede, vorrei ricordare soprattutto l’alta qualità della proposta musicale, combinata a strutture ospitanti di grande pregio e a costi contenuti per gli spettatori: appena 6 euro per i concerti serali, possibilità di abbonamenti per le tre serate a 15 euro e spettacoli gratuiti. Ci sono, insomma, tutte le premesse per portare avanti un vero e proprio progetto di promozione culturale con al centro un genere musicale affascinante. Aggiungo che il materiale pubblicitario sulla manifestazione è stato rinnovato e caratterizzerà anche le prossime edizioni: vogliamo fare del Festival di Gallarate un “marchio” immediatamente riconoscibile».
«Sulla scorta di quanto osservato a proposito della composizione del pubblico negli anni passati – ha aggiunto Max De Aloe – abbiamo deciso di allargare il raggio d’azione pubblicitario: oltre che in tutta la provincia di Varese, il materiale è stato distribuito anche in provincia di Milano e in parte di quella di Novara. Il Festival, insomma, si è fatto notare. La speranza è che questo avvenga anche per l’edizione 2009, che davvero schiera nomi di fama come Cafiso o Godard, proposte intriganti anche se meno conosciute e un’offerta particolarmente inusuale alle scuole cittadine. Bisogna puntare a “prendere” i giovani, offrendo contemporaneamente a tutto il pubblico spunti variegati. Questa, credo, deve essere la vera missione di un festival e quello gallaratese si propone tale obiettivo, spaziando dal jazz afroamericano a quello mitteleuropeo, fra editoria, video e concerti sofisticati come mainstream».
A margine della conferenza stampa, il presidente di Amsc, Nino Caianiello, ha sottolineato come «…sia ormai consolidato il supporto dell’Azienda alle attività culturali, specie se organizzate dal Comune di Gallarate e dalla Fondazione 1860 Gallarate Città. Un impegno che trova la sua ragion d’essere nella natura pubblica del servizio offerto da Amsc».

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Pubblicato il 02 Ottobre 2009
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