I ragazzi de L’Aquila scoprono l’industria varesina
Un gruppo di studenti abruzzesi sta completando una settimana di esperienze tra scuola e lavoro nella nostra provincia. Prima di ripartire hanno visitato i magazzini e gli stabilimenti della Usag, la storica utensileria di Gemonio
Occhiali di protezione, tappi per le orecchie, un po’ di curiosità: hanno iniziato così la propria visita alla Usag di Gemonio gli studenti dell’Itis "Amedeo d’Aosta" dell’Aquila, che da lunedì 26 ottobre stanno effettuando una serie di esperienze sul nostro territorio.
Quello ai reparti produttivi della storica utensileria è l’ultimo appuntamento del programma tra scuola e lavoro previsto in questa settimana varesotta, che si concluderà con il rafting sul fiume Ticino. Prima però, il dovere: dopo aver lavorato per un pomeriggio all’unità di Monvalle è stata la volta di quella di Gemonio grazie alla disponibilità del gruppo Stanley, la società americana che da alcuni anni è proprietaria del marchio Usag e dei suoi stabilimenti.
I ragazzi del "Duca d’Aosta" sono arrivati a Varese grazie al programma «Ricominciare a studiare… e L’Aquila ritorna a volare», un’iniziativa nata tra Stanley, Unione Industriali e Provincia che ha trovato una sponda fondamentale nell’Isis "Newton" di Varese presso cui i ragazzi aquilani hanno svolto diverse ore di lezione, poi messe in pratica sul campo. E sono stati proprio i loro coetanei varesini a ospitarli nel corso della settimana, con una formula ben conosciuta e sperimentata anche nella nostra provincia per i tornei sportivi.
A Gemonio, il gruppetto di ragazzi abruzzesi ha potuto visitare i reparti produttivi, completando il percorso iniziato a Monvalle, sede di logistica e magazzino di Stanley Works, dove era stata proposta un’esercitazione su ciclo produttivo, controlle della qualità e dei flussi di lavoro. «Un modo per applicare sul campo quello che i giovani apprendono in aula – spiega l’ingegner Livio Piscia – La nostra azienda è impegnata da anni nella collaborazione con le scuole: dopo il terremoto che ha colpito la provincia de L’Aquila ci siamo attivati per un’iniziativa di solidarietà ma abbiamo pensato che fosse utile fare qualcosa di più, qualcosa di concreto. Grazie alla dottoressa Cisarani di Univa, al professor Carcano dell’Isis "Newton" e al coinvolgimento della Provincia è stato possibile dare vita a questa esperienza che i ragazzi hanno dimostrato di gradire».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.