L’Istituto Puccini diventerà un ente autonomo
La giunta approva la convenzione che trasforma l'istituto musicale in un ente scolastico distinto dal Comune. I sindacati preoccupati per il destino dei lavoratori
L’Istituto Puccini diventerà un’istituzione scolastica autonoma, distinta dal Comune: la decisione – fortemente contestata dai sindacati dei lavoratori – è stata presa dalla giunta comunale gallaratese nel pomeriggio di lunedì. La convenzione predisposta e approvata dalla giunta deve ora essere firmato dalla dirigente del settore Affari Generali, Ornella Magnoni, e dal presidente dell’Istituto, Carlo Morandi.
L’Istituto Musicale Puccini, fino ad oggi facente parte integrante delle attività comunali, diventerà una Istituzione a sè stante, finanziata dal Comune. I rapporti tra Comune e nuovo ente saranno dunque regolati dalla Convenzione, che ha una durata di 10 anni e che entrerà in vigore a partire dall’anno accademico che si aprirà tra meno di un mese. Nelle premesse del documento il Comune si impegna a farsi carico dei costi per il personale e a sostenere le attività del prossimo anno accademico con la somma di 85mila euro. Tali fondi saranno integrati con i proventi delle rette che l’Istituto, in virtù della sua autonomia, potrà incamerare direttamente.
Il Comune garantisce la copertura delle spese complessive necessarie a portare a termine l’anno accademico, "nell’ambito delle proprie disponibilità di bilancio". «Con l’approvazione della convenzione – nota l’assessore alla Pubblica Istruzione, Luca Carabelli – l’autonomia dell’Istituto Puccini cessa di essere formale e diventa operativa. Sottolineo, in particolare, come si siano create le condizioni per dare continuità alla presenza e all’azione didattica dei docenti, dando loro concrete rassicurazioni in merito a trattamento economico e conferma dei contratti. Credo, comunque, che la maggiore garanzia per il futuro di questa importante istituzione cittadina risieda nella durata del documento: programmare una partnership di 10 anni significa sottoscrivere un impegno condiviso e di ampio respiro per consolidare e rilanciare l’Istituto». La struttura che ospita insegnanti e studenti, completa dei beni mobili necessari alle lezioni, viene trasferita alla scuola con la formula del comodato.
I sindacati non nascondono però la loro preoccupazione, a partire dalla posizione dei dipendenti. I quattro dipendenti amministrativi resteranno in carico al Comune, sulla base delle imposizioni legislative e di puntuali approfondimenti, e lavoreranno per l’Istituto secondo la formula di passaggio detta del “comando”. Più delicata la posizione dei docenti: i quattro di ruolo verranno trasferiti dall’inizio dell’anno accademico 2009/2010 (2 novembre) all’Istituto, di cui diventeranno dipendenti diretti. Sempre l’Istituto provvederà a rinnovare i contratti con gli insegnanti a tempo determinato, che attualmente sono otto. «Non ci sono però garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro nel futuro, né sul mantenimento di orario di lavoro» spiega Paolo Schiavone, della RSU del Comune. «Noi abbiamo chiesto fino all’ultimo di discutere sulle modalità del passaggio, ma non c’è stata nessuna apertura alla trattativa. Quella dell’Amministrazione è stata una posizione incomprensibile e dispotica».
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