Martinoni studia da grande: “Voglio confrontarmi con Stonerook”

La bella prova del giovane pivot non è servita a battere Biella. «Montegranaro ha lunghi solidi, noi dobbiamo crescere in difesa». E sul senese spiega: «Vorrei arrivare al suo livello»

niccolò martinoni cimberio basketRonald Slay è ancora in tuta, sdraiato sotto le mani di Claudio Galleani al lavoro sulla sua schiena bloccata; una situazione che lascia un po’ in apprensione la Cimberio, tornata al lavoro dopo la sconfitta interna con Biella. Domenica prossima per i biancorossi c’è la trasferta contro Montegranaro, laddove cioé Slay è esploso a livello italiano grazie alla direzione di coach Pillastrini.
Proprio contro Biella però, nella sconfitta, Varese ha capito di avere a disposizione due enfant du pays che possono reggere il campo anche nella massima serie. Riccardo Antonelli ha segnato 10 punti con 3 rimbalzi e 3 recuperi all’attivo, Niccolò Martinoni ha fatto ancora di più, chiudendo con 18 punti e 8 rimbalzi catturati e 2 stoppate.
Proprio Nick racconta così il proprio exploit: «È vero, ho fatto bene nella prima occasione in cui ho avuto responsabilità e minuti a lungo per via dei problemi di Ron. Sono contento ma credo che il mio "inserimento" in Serie A seguirà un percorso graduale».

L’anno scorso, al primo impatto in LegaDue, ci mise otto gare prima di esplodere, nella partita di Pavia. Al piano di sopra ne sono servite solo tre.
«Sì, è vero, ma c’è una differenza sostanziale».

Quale?
«A Pavia vincemmo, conquistando due punti importanti. Con Biella domenica invece è andata male e la sconfitta rovina anche le belle prestazioni personali».

niccolò martinoni cimberio basketDopo l’avvio col botto con Milano sono arrivate due sconfitte completamente diverse, ma altrettanto brucianti. Cosa vi siete detti alla ripresa degli allenamenti?
«Che non dobbiamo far pesare le assenze ma lavorare con chi può scendere in campo. Domenica sappiamo tutti che non c’era Slay, ma Ricky e io in attacco lo abbiamo sostituito con buoni risultati. Piuttosto abbiamo faticato in difesa, non tanto sottocanestro ma piuttosto nelle rotazioni su cui sono rimasti liberi i tiratori dell’Angelico. Un problema che si risolve tutti assieme, perché riguarda la difesa di squadra: lavoreremo su questi aspetti per correggere al più presto gli errori».

Nel precampionato, capitan Galanda ha parlato di lei come del "simbolo" del progetto di Varese, quello di lavorare sui giovani, meglio se italiani. Si ritrova in questa definizione?
«No, nel senso che non mi sento il solo a rappresentare la linea della Cimberio. Siamo in diversi e l’obiettivo di tutti è quello di dimostrare di poter essere competitivi a questo livello».

Questo è il primo vero anno di A per lei, che aveva già fatto l’esordio ai tempi della Benetton. C’è qualche giocatore del suo ruolo che attende di affrontare in modo particolare?
«Sì, Shaun Stonerook. Il lungo di Siena rappresenta per me una specie di punto di arrivo: credo sia bello confrontarsi con uno come lui. So che sarà dura, che probabilmente perderò il duello diretto, ma credo che alla mia età ci possa stare e che un confronto del genere sul campo possa insegnarmi qualcosa di utile. E più in generale, mi fa piacere trovare di fronte giocatori forti, che finora ho visto solo davanti alla tv».

Per Stonerook c’è tempo: domenica la Cimberio gioca a Montegranaro. Cosa si aspetta dai marchigiani?
«La Sigma è squadra che come noi deve giocarsi ogni partita per fare un passo avanti in classifica. È dotata di discreto talento e sotto canestro ha due clienti davvero duri come Brunner e Ivanov. Li abbiamo battuti a Malnate in amichevole ma non dobbiamo pensare a quella partita: Monte veniva da un periodo di preparazione impegnativa e in campo i giocatori erano piuttosto stanchi. Scordiamoci quel match, e proviamo a vincere quello che ci attende al PalaSavelli».

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Pubblicato il 28 Ottobre 2009
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