“Non sono i due mesi di caccia che possono far strage di anatre”
Il consigliere comunale Danilo D’Arcangelo difende la categoria dei cacciatori dopo le accuse di Legambiente su quanto sta avvenendo in Valle Olona
In risposta all’articolo apparso oggi in merito alla “strage di anatre in Valle Olona”, mi permetto di evidenziare come cittadino e cacciatore, che anche noi cacciatori abbiamo giustamente, come riporta Lega Ambiente, sensibilità nel difendere la natura, ma chi accusa deve dimostrare altrettanta serietà e rispetto verso chi ha la passione venatoria (caccia) e vi spiego perché.
Oggi come oggi un cacciatore per prendere la licenza deve sostenere un esame molto impegnativo, che è rilasciato dopo mesi e mesi di studio, sacrificio e scuola. Per cui anche il cacciatore conosce le regole da rispettare e se non le rispetta ne paga direttamente le debite conseguenze.
L’articolo che leggiamo su Varese News sulla strage di anatre appare pertanto falso perché non sono i due mesi di caccia che possono far strage di anatre. Ogni cacciatore, per singola uscita, può comunque abbattere un solo capo migratorio, e con il forte calo di cacciatori, non vedo proprio il pericolo di stragi, ma vedo sempre più ogni giorno, e qui mi trovo ancora d’accordo con Lega Ambiente, che il territorio viene depredato da case, strade, e infine anche da inquinamento riportato da concimanti e diserbanti su quello che ormai resta dei pochi habitat per animali selvatici.
D’altronde anche Lega Ambiente deve riconoscere, come lei stessa scrive, che il fiume della Valle Olona è stato uno dei fiumi più inquinati, ma ancora adesso sappiamo che il livello di inquinamento è sempre alto.
Per cui credo che ci debba essere più collaborazione tra cacciatori e LegaAmbiente e che non è l’appartenenza ad un simbolo che ci crea ambientalisti, ma sono il rispetto e il buon senso che ci fanno sentire responsabili della nostra terra e degli animali che vi appartengono.
Tengo inoltre a precisare che le specie migratorie sopra citate nidificano a marzo e ricordo che i luoghi riservati all’attività venatoria sono sempre di meno, e le uscite settimanali non sono più di tre. Ma va bene così!
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