Basso guarda a Giro e Tour: “Riparto da dove ho lasciato nel 2006”

La nuova stagione di Ivan è iniziata con il raduno del Passo San Pellegrino. Il cassanese tornerà in corsa a marzo, con i due grandi obiettivi ben segnati sul calendario

«La barba incolta? Piace a Micaela, quindi lontano dalle gare la tengo. Per il rasoio c’è tempo». Ivan Basso si presenta con un look un po’ differente alla nuova stagione agonistica, iniziata nei giorni scorsi con il primo ritiro della Liquigas-Doimo al passo San Pellegrini. E un po’ differente, nei piani del campione di Cassano Magnago, dovrà essere anche l’andamento del 2010 rispetto all’anno sportivo appena concluso, sia per i programmi sia per i risultati.
Per intanto, la sgambata fatta sul Brinzio all’otto dicembre ha avuto un duplice significato: essere presente a una manifestazione molto amata e importante ma anche sentire l’abbraccio dei suoi tifosi che continuano a stargli vicino.
«La "Pedala con i campioni" è sempre una bella giornata: basta vedere quanta gente si muove per una manifestazione di beneficenza. Ringrazio loro ma anche i miei "colleghi" ciclisti che hanno allestito tutto: per chi è in attività come me non è facile seguire da vicino tutta l’organizzazione, lo sforzo di Zanini, Frattini e di tutti gli altri è stato eccezionale».

Ivan, intanto lei è sempre il più gettonato tra la gente, visto il numero di autografi e fotografie. E visto anche il sondaggio della Gazzetta in cui il pubblico predilige nettamente lei a Pellizotti nel ruolo di capitano Liquigas al Giro.
«Certo, sono tutte cose che mi rendono molto felice. Stare tra i tifosi non mi pesa e occasioni come quelle della pedalata di Brinzio fanno sempre molto piacere, soprattutto alla vigilia di una nuova stagione».

Il suo programma è stato definito: farà sia il Giro sia il Tour, esatto?
«Proprio così. Dopo essere rientrato alle corse, ora ho deciso di riprendere il calendario che avevo fatto nel 2006, quello con la corsa rosa e quella francese nello stesso anno (allora, dopo la vittoria in Italia, Basso venne fermato alla vigilia del Tour, ndr). È il programma che sento più mio, quello che reputo ideale. Non sarà facile ma conto di prepararmi al meglio».

L’anno scorso ha corso molto, quasi 100 giorni di gara iniziando a gennaio. Nel 2010 invece arriverà tardi in gruppo, a marzo inoltrato: come mai?
«Abbiamo programmato un grosso lavoro sulla mobilità muscolare in particolare per la schiena, in ottica di migliorare a cronometro. Contro il tempo ero andato in crescendo tra il 2004 e il 2006 mentre nell’ultimo anno non sono arrivati risultati soddisfacenti. Così, con tecnici e preparatori, abbiamo deciso di tornare a lavorare a fondo e ritrovare una posizione in sella che sia il più armonica possibile».

Tornerà anche in galleria del vento, dove lavorò ai tempi della Csc?
«No, perché il lavoro che abbiamo deciso va svolto in palestra e occupa parecchio tempo. Anche per questo dunque arriverò alle corse solo in primavera. Ma dalla Vuelta di Catalogna in avanti, mi vedrete spesso e sentirete parlare di me. Promesso».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Dicembre 2009
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