Dalla “Lampada di Aladino” il calendario della speranza
Associazioni di volontariato, operatori sanitari e anche pazienti si sono ritrovati all'Asl per presentare il calendario 2010, dodici mesi di testimonianze per dare voce a chi soffre
Una rete di solidarietà dove il protagonista diventa chi ha bisogno, per dargli spazio, per dargli voce, per permettergli di aiutare gli altri ad aiutarlo.
Con questo spirito è stato realizzato per il quinto anno il calendario della Lampada di Aladino, associazione che si occupa dell’assistenza del malato oncologico e che, nella sua lunga esperienza, ha incontrato storie diverse di dolore e dignità, racconti di vita vissuta che hanno lasciato profonde impronte.
E proprio con l’intento di dare voce ai pazienti, con il loro dolore e le loro speranze, il calendario è stato presentato all’azienda sanitaria locale, presenti i vertici dell’Asl, il direttore sanitario dell’ospedale di Varese Roberto Riva, medici, infermieri, tecnici e i rappresentanti delle associazioni di volontariato che opera in ambito oncologico ( da Caos alla Lilt, dalla Lampada di Aladino all’Avo, ecc).
Presente anche la dottoressa Fait, della Direzione regionale della sanità: « Nel tavolo di coordinamento oncologico ci sarà spazio per le associazioni di volontariato e per i pazienti, perchè, con la loro testiumonianza, possono dare spunti importanti anche scientifici per innovare i protocolli».
Nel calendario, vengono ospitate storie di vita vissuta, racconti di sofferenza e di speranza, parole di determinanzione e di lotta, momenti di sconforto e di forza. Tante testimonianze che sono culminate nelle parole di "zia Antonella" che ha parlato ricordando Richi Cruz, piccolo paziente di santo Domingo, venuto in Italia in un viaggio della speranza che si è infranto tristemente lo scorso 28 novembre. Una testimonianza toccante che ha messo in luce l’importanza del coordinamento di chi si occupa di pazienti particolari: dai medici, ai volontari sino alle istituzioni: « Mettere il paziente davanti a tutto». Come si fece con il piccolo Richi: una corsa con tanti protagonisti uniti in un’impresa impossibile che ha lasciato, però, tracciato la futura via.
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