L’avvocato fa ricorso: “Scarcerate Piccolomo”

La difesa di Giuseppe Piccolomo ha depositato questa mattina a Varese, una istanza di scarcerazione che sarà discussa dal Tribunale del riesame di Milano. L’avvocato Simona Bettiati parla di "una spiegazione alternativa, messa nero su bianco, relativa ai maggiori elementi indiziali presentati dall’accusa, dai mozziconi ai graffi sulla faccia". Sotto osservazione finisce così la testimonianza della donna che lo ha visto raccogliere i mozziconi di sigaretta al centro commerciale di Cocquio. "Perché – secondo l’avvocato – non è plausibile che chi premedita un omicidio si faccia vedere proprio lì, dove lo conoscono tutti. Non metto in dubbio la genuinità della testimonianza – ha continuato – ma potrebbe anche avere visto un’altra persona".

La difesa cerca anche di confutare i graffi sulla faccia dell’indagato che sarebbero stati fatti dalla donna durante la colluttazione. "Nessuno ha visto Piccolomo entrare o uscire dalla casa della Molinari. Il gip ha scritto nell’ordinanza che il mio assistito potrebbe non essere l’uomo ripreso dalle telecamere del supermercato: io dico che, invece di essere sul luogo del delitto, Piccolomo in quel momento poteva benissimo essere a casa sua".

Il Tribunale del riesame ha dieci giorni a disposizione per fissare l’udienza che deciderà se accogliere la richiesta della difesa, rimettendo in libertà l’indagato, o lasciarlo nel carcere di Busto Arsizio dove è attualmente detenuto. Nel frattempo continuano gli esami della scientifica di Roma sui vestiti di Carla Molinari e sulla vettura di Piccolomo, in cerca di tracce del Dna dell’uomo e della vittima, il tutto mentre si cercano ancora le mani della donna e le armi da taglio con cui è stata uccisa.